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Arruolato nella Marina Imperiale , combatté nel Pacifico , provando sulla carne e nelle viscere che significa uccidere per non essere uccisi , aggredire per non subire , esercitare l' intelligenza contro invece che per , patire le ferite e il rischio d' amputazioni , imporsi di stare sveglio per non avere incubi , soffrire la sete e la fame , essere naufraghi e aspettarsi di diventare bersaglio del nemico o pasto per i pesci e , soprattutto , dover convivere giorno e notte con la paura , che toglie il fiato , sporca la divisa , priva d'
ogni
dignità .
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Lo faceva dando fondo a tutte le sue energie , col cuore ai genitori rimasti a Kyoto , al marito lontano e esposto a
ogni
pericolo .
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E
ogni
volta che l' allarme cessava ed erano tutti vivi , le lacrime rapprese finalmente traboccavano dalle ciglia e poteva piangere di sollievo , in silenzio , fino a casa Il bombardamento peggiore fu quello del 10 marzo 1945 , quando davvero temette il peggio : invece si salvarono , almeno loro , i più giovani .
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Inutilmente il marito , quando seppe , la scagionò d'
ogni
responsabilità : il rimorso non le dava tregua .
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Poter vivere in mezzo a tanta morte e desolazione sembrava il privilegio più grande , che avrebbe assorbito
ogni
sofferenza trascorsa singolarmente , sublimandola e rendendola lievito di serenità per il futuro .
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Ma anche quello era una sfida eccitante che valeva le ore trascorse su
ogni
singolo verso come Abito un tempo che ha un occhio solo , che fece scervellare i critici con le interpretazioni più bizzarre ; ma se , nelle interviste gli veniva chiesto di essere un pochino più chiaro , di allentare quello stretto gomitolo di segni e suoni per renderlo una melodia più comprensibile , diceva : " Questo non è il compito del poeta , il poeta crea , gli altri devono spiegare " e non c'era verso di cavargli di bocca qualcosa di più .
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gli interventi giornalistici o radiofonici su quel periodo storico difficilissimo , dominato dall' occupazione americana , dalle conseguenze delle bombe , dalla miseria , dalle distruzioni , dal vittimismo e dalla disperazione più acuta , furono per quel popolo prostrato altrettanti balsami : Kawasaki non si sottraeva ad un' analisi spietata e coraggiosa delle cause che avevano portato a quel disastro ; denunciava il militarismo , l' imperialismo , le sopraffazioni compiute per tutto il corso degli anni Trenta e poi gli errori militari , il folle attacco di Pearl Harbor , l' ostinazione a voler continuare la guerra oltre
ogni
ragionevole limite e ancora il rischio del piangersi addosso senza reagire , lasciando che il glorioso Impero del Sol Levante diventasse una colonia statunitense .
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