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L' analisi dei dati forniti dal Sistan nel rapporto sulle società di capitali ed enti commerciali per l' anno 2000 ci permette di svolgere alcune considerazioni sulla diversa tendenza
al
sostenimento di oneri di utilità sociale da parte dei soggetti Ires .
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Tra le diverse tipologie esaminate dal Sistan , si è scelto di prendere in considerazione , le società di capitali ed enti commerciali in utile civilistico con reddito imponibile positivo , nella considerazione della loro maggiore attendibilità con riferimento
al
campione statistico considerato .
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Finalità dell' indagine non è quella di dar luogo a una classifica di buoni o cattivi , ma quella , tendenzialmente , di delineare analogie , differenze e distorsioni nel meccanismo di contribuzione e di fornire quindi un quadro riassuntivo che chiarisca la condotta delle società di fronte a una tematica
al
giorno d' oggi più che mai sentita .
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In particolare , il risultato emerso ci illustra come queste tematiche abbiano avuto un maggiore recepimento
al
Nord Italia rispetto che al Centro - Sud , come alcune categorie di attività sentono maggiormente le problematiche di natura sociale , tanto da effettuare erogazioni liberali con un' incidenza di gran lunga maggiore rispetto alle altre e come , non ultimo , risulti che l' ammontare di oneri di utilità sociale sostenuti dalle società di capitali segua in maniera direttamente proporzionale la classe di reddito imponibile e di volume d' affari conseguito .
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In particolare , il risultato emerso ci illustra come queste tematiche abbiano avuto un maggiore recepimento al Nord Italia rispetto che
al
Centro - Sud , come alcune categorie di attività sentono maggiormente le problematiche di natura sociale , tanto da effettuare erogazioni liberali con un' incidenza di gran lunga maggiore rispetto alle altre e come , non ultimo , risulti che l' ammontare di oneri di utilità sociale sostenuti dalle società di capitali segua in maniera direttamente proporzionale la classe di reddito imponibile e di volume d' affari conseguito .
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Di contro , la maglia nera spetta
al
sud Italia con un totale di 276 società di capitali che effettuano erogazioni liberali su un totale di 6.665 ( il 4,15 per cento ) .
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Confrontando il dato regionale con quello nazionale , le uniche regioni del sud Italia che detengono un' incidenza percentuale superiore all' 1 per cento rispetto
al
dato numerico nazionale , sono la Puglia e la Sicilia , rispettivamente con l' 1,02 per cento e l' 1,13 per cento .
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Passando alla disamina dei dati riguardanti il centro Italia , la Toscana , il Lazio e le Marche sono le uniche regioni appartenenti a questa macro area che hanno un' influenza sul totale delle società che effettuano erogazioni liberali superiore
al
3 per cento e quindi in linea con i dati scaturenti dall' analisi effettuata per il Nord Italia : mentre nelle Marche , infatti , sono ubicate il 3,26 per cento delle società italiane che sostengono questi oneri , nel Lazio la percentuale sale al 4,14 per cento e in Toscana si arriva addirittura al 5,93 per cento .
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Passando alla disamina dei dati riguardanti il centro Italia , la Toscana , il Lazio e le Marche sono le uniche regioni appartenenti a questa macro area che hanno un' influenza sul totale delle società che effettuano erogazioni liberali superiore al 3 per cento e quindi in linea con i dati scaturenti dall' analisi effettuata per il Nord Italia : mentre nelle Marche , infatti , sono ubicate il 3,26 per cento delle società italiane che sostengono questi oneri , nel Lazio la percentuale sale
al
4,14 per cento e in Toscana si arriva addirittura al 5,93 per cento .
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Passando alla disamina dei dati riguardanti il centro Italia , la Toscana , il Lazio e le Marche sono le uniche regioni appartenenti a questa macro area che hanno un' influenza sul totale delle società che effettuano erogazioni liberali superiore al 3 per cento e quindi in linea con i dati scaturenti dall' analisi effettuata per il Nord Italia : mentre nelle Marche , infatti , sono ubicate il 3,26 per cento delle società italiane che sostengono questi oneri , nel Lazio la percentuale sale al 4,14 per cento e in Toscana si arriva addirittura
al
5,93 per cento .
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Se rivolgiamo lo sguardo alle regioni che sostengono maggiormente oneri di utilità sociale , troviamo ancora , in una posizione di preminenza , la Lombardia , forte del 39,10 per cento sul totale delle contribuzioni nazionali per un ammontare pari a 54.467.610 euro , seguita dal Piemonte ( 27.564.340 euro pari
al
19,79 per cento ) e dal Veneto ( 16.241.540 euro pari all ' 11,66 per cento ) .
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L' Emilia Romagna , che nella tabella precedente ricopriva la seconda posizione in termini di società che effettuano erogazioni liberali , in questo caso occupa il quarto posto con 12.995.600 euro di oneri corrisposti per una incidenza sul dato nazionale pari
al
9,33 per cento .
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Distribuzione delle erogazioni liberali per attività I dati forniti dal Sistan sulle società di capitali per l' anno 2000 ci permette altresì di delineare la tendenza delle società di capitali a effettuare erogazioni liberali , con riferimento
al
settore di attività di appartenenza .
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Dall' esame dei dati raccolti , emerge che è il settore del " commercio all' ingrosso di auto e moto " a possedere in termini assoluti il maggior numero di società di capitali ( 983 ) che sostengono oneri di utilità sociale con una percentuale di incidenza del 14,75 per cento rispetto
al
totale delle società operanti in Italia ( 6.665 ) .
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Per quanto attiene quest' ultimo settore considerato , un' incidenza così alta è da attribuirsi anche
al
fatto che il campione da cui prende spunto il dato percentuale è relativo a sole 20 società su 183 e , pertanto , non può essere ritenuto della medesima attendibilità rispetto a quello relativo alle attività in precedenza indicate .
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A comprova della bassa incidenza delle erogazioni liberali effettuate , è bene rilevare che l' utile economico delle attività di " costruzioni " ( 1.428.406.680 euro ) è simile a quello appartenente ad altri settori , come per esempio quello del " commercio
al
dettaglio di auto e moto " ( 1.732.217.610 euro ) , ma quest' ultimo può contare su : più del triplo delle erogazioni effettuate ( 3.568.200.000 euro contro 1.018.450 euro ) quasi la metà delle imprese interessate ( 247 contro 408 ) .
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Come abbiamo visto , sia in riferimento a grandezze numeriche , che economiche , tra i settori di attività risultati " maggiormente sensibili " alle problematiche di natura sociale e solidale spiccano quelli legati
al
comparto industriale e creditizio .
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Quello che emerge è un quadro d' assieme che vede le società con un reddito imponibile superiore ai 2.582.280 euro contribuire maggiormente
al
sistema delle erogazioni liberali con un apporto in termini economici di 122.158.580 euro su un totale nazionale di 139.287.910 euro , per una incidenza dell ' 87,70 per cento .
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Infatti , la preminenza di questa classe sulle altre viene confermata anche , sia dal più elevato numero di società appartenenti che sostengono oneri sociali ( 987 ) , sia dalla maggiore incidenza di queste rispetto
al
totale delle imprese presenti nella classe di riferimento ( 25,55 per cento ) .
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Le società con un volume d' affari di oltre 258 milioni di euro sono quelle che contribuiscono maggiormente
al
sistema delle erogazioni liberali con un apporto in termini quantitativi del 40,21 per cento ( 152 società su 378 ) ed economici per un importo di oltre 56 milioni di euro .
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