artmu03 |
Nacque a Brescia verso il 1653. Si ritiene che effettuò i suoi studi con Legrenzi a Venezia , luogo in cui
nel
1655 diventò membro del coro nella cappella ducale di San Marco .
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Nacque a Brescia verso il 1653. Si ritiene che effettuò i suoi studi con Legrenzi a Venezia , luogo in cui nel 1655 diventò membro del coro
nella
cappella ducale di San Marco .
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artmu03 |
Nel
1675 ricoprì la carica di maestro di cappella nella cattedrale di Brescia , città in cui esordì come operista , ma nel 1690 , attratto dalla città lagunare , era di nuovo in San Marco a Venezia come secondo organista e , dal 1692 , come vice maestro della cappella .
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Nel 1675 ricoprì la carica di maestro di cappella
nella
cattedrale di Brescia , città in cui esordì come operista , ma nel 1690 , attratto dalla città lagunare , era di nuovo in San Marco a Venezia come secondo organista e , dal 1692 , come vice maestro della cappella .
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Nel 1675 ricoprì la carica di maestro di cappella nella cattedrale di Brescia , città in cui esordì come operista , ma
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1690 , attratto dalla città lagunare , era di nuovo in San Marco a Venezia come secondo organista e , dal 1692 , come vice maestro della cappella .
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artmu03 |
Concorse anche all' incarico di direttore , affidato poi invece ad Antonio Biffi
nel
1701. Fu giubilato nel 1719 , momento in cui già da qualche tempo lo sostituiva nelle frequenti assenze , il figlio Antonio .
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Concorse anche all' incarico di direttore , affidato poi invece ad Antonio Biffi nel 1701. Fu giubilato
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1719 , momento in cui già da qualche tempo lo sostituiva nelle frequenti assenze , il figlio Antonio .
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Concorse anche all' incarico di direttore , affidato poi invece ad Antonio Biffi nel 1701. Fu giubilato nel 1719 , momento in cui già da qualche tempo lo sostituiva
nelle
frequenti assenze , il figlio Antonio .
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artmu03 |
Fu pure direttore del coro
nel
Conservatorio degli Incurabili , almeno dal 1697 al 1718. Morì a Venezia nel 1723. Carlo fu uno dei fondamentali compositori veneziani , insieme con Sartorio , Legrenzi e altri posteriori a Cavalli e a Cesti , ma si distinse anche come uno dei più industriosi propagatori dell' opera veneziana di stampo prettamente eroicomico in ambito europeo , riuscendo ad ottenere una fama maggiore addirittura dello stesso Alessandro Scarlatti : infatti i suoi lavori teatrali , circa un' ottantina , si allestirono soprattutto a Venezia , nell' arco di tempo compreso fra il 1680 e il 1720 , ma anche in
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Fu pure direttore del coro nel Conservatorio degli Incurabili , almeno dal 1697 al 1718. Morì a Venezia
nel
1723. Carlo fu uno dei fondamentali compositori veneziani , insieme con Sartorio , Legrenzi e altri posteriori a Cavalli e a Cesti , ma si distinse anche come uno dei più industriosi propagatori dell' opera veneziana di stampo prettamente eroicomico in ambito europeo , riuscendo ad ottenere una fama maggiore addirittura dello stesso Alessandro Scarlatti : infatti i suoi lavori teatrali , circa un' ottantina , si allestirono soprattutto a Venezia , nell' arco di tempo compreso fra il 1680 e il 1720 , ma anche in altre città italiane e nei centri di Austria e Germania più sensibili all'
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Fu pure direttore del coro nel Conservatorio degli Incurabili , almeno dal 1697 al 1718. Morì a Venezia nel 1723. Carlo fu uno dei fondamentali compositori veneziani , insieme con Sartorio , Legrenzi e altri posteriori a Cavalli e a Cesti , ma si distinse anche come uno dei più industriosi propagatori dell' opera veneziana di stampo prettamente eroicomico in ambito europeo , riuscendo ad ottenere una fama maggiore addirittura dello stesso Alessandro Scarlatti : infatti i suoi lavori teatrali , circa un' ottantina , si allestirono soprattutto a Venezia ,
nell'
arco di tempo compreso fra il 1680 e il 1720 , ma anche in altre città italiane e nei centri di Austria e Germania più sensibili all' apprezzamento della scuola veneziana , tanto che già nella nota al lettore nel libro de LA COSTANZA GELOSA NEGL'AMORI DI CEFALO E PROCRI , data in rappresentazione a Verona nel 1688 , si legge che " la virtù del Signor Carlo Francesco Pollarolo in questo istesso teatro , oltre tant'altri dell' Europa , ha destato le acclamazioni e gli applausi " .
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almeno dal 1697 al 1718. Morì a Venezia nel 1723. Carlo fu uno dei fondamentali compositori veneziani , insieme con Sartorio , Legrenzi e altri posteriori a Cavalli e a Cesti , ma si distinse anche come uno dei più industriosi propagatori dell' opera veneziana di stampo prettamente eroicomico in ambito europeo , riuscendo ad ottenere una fama maggiore addirittura dello stesso Alessandro Scarlatti : infatti i suoi lavori teatrali , circa un' ottantina , si allestirono soprattutto a Venezia , nell' arco di tempo compreso fra il 1680 e il 1720 , ma anche in altre città italiane e
nei
centri di Austria e Germania più sensibili all' apprezzamento della scuola veneziana , tanto che già nella nota al lettore nel libro de LA COSTANZA GELOSA NEGL'AMORI DI CEFALO E PROCRI , data in rappresentazione a Verona nel 1688 , si legge che " la virtù del Signor Carlo Francesco Pollarolo in questo istesso teatro , oltre tant'altri dell' Europa , ha destato le acclamazioni e gli applausi " .
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, insieme con Sartorio , Legrenzi e altri posteriori a Cavalli e a Cesti , ma si distinse anche come uno dei più industriosi propagatori dell' opera veneziana di stampo prettamente eroicomico in ambito europeo , riuscendo ad ottenere una fama maggiore addirittura dello stesso Alessandro Scarlatti : infatti i suoi lavori teatrali , circa un' ottantina , si allestirono soprattutto a Venezia , nell' arco di tempo compreso fra il 1680 e il 1720 , ma anche in altre città italiane e nei centri di Austria e Germania più sensibili all' apprezzamento della scuola veneziana , tanto che già
nella
nota al lettore nel libro de LA COSTANZA GELOSA NEGL'AMORI DI CEFALO E PROCRI , data in rappresentazione a Verona nel 1688 , si legge che " la virtù del Signor Carlo Francesco Pollarolo in questo istesso teatro , oltre tant'altri dell' Europa , ha destato le acclamazioni e gli applausi " .
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, Legrenzi e altri posteriori a Cavalli e a Cesti , ma si distinse anche come uno dei più industriosi propagatori dell' opera veneziana di stampo prettamente eroicomico in ambito europeo , riuscendo ad ottenere una fama maggiore addirittura dello stesso Alessandro Scarlatti : infatti i suoi lavori teatrali , circa un' ottantina , si allestirono soprattutto a Venezia , nell' arco di tempo compreso fra il 1680 e il 1720 , ma anche in altre città italiane e nei centri di Austria e Germania più sensibili all' apprezzamento della scuola veneziana , tanto che già nella nota al lettore
nel
libro de LA COSTANZA GELOSA NEGL'AMORI DI CEFALO E PROCRI , data in rappresentazione a Verona nel 1688 , si legge che " la virtù del Signor Carlo Francesco Pollarolo in questo istesso teatro , oltre tant'altri dell' Europa , ha destato le acclamazioni e gli applausi " .
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dei più industriosi propagatori dell' opera veneziana di stampo prettamente eroicomico in ambito europeo , riuscendo ad ottenere una fama maggiore addirittura dello stesso Alessandro Scarlatti : infatti i suoi lavori teatrali , circa un' ottantina , si allestirono soprattutto a Venezia , nell' arco di tempo compreso fra il 1680 e il 1720 , ma anche in altre città italiane e nei centri di Austria e Germania più sensibili all' apprezzamento della scuola veneziana , tanto che già nella nota al lettore nel libro de LA COSTANZA GELOSA NEGL'AMORI DI CEFALO E PROCRI , data in rappresentazione a Verona
nel
1688 , si legge che " la virtù del Signor Carlo Francesco Pollarolo in questo istesso teatro , oltre tant'altri dell' Europa , ha destato le acclamazioni e gli applausi " .
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Perseguendo quest' ultimo obiettivo Carlo Pollaiolo si impadronì di mezzi compositivi , conformandosi invece passivamente alla generale architettura dell' opera , ossia come concerto di arie ( ma anche di ariette e canzonette ) per lo più dilettose e avvincenti
nella
linea melodica , modellate col da capo , notevolmente virtuosistiche e alternate invariabilmente a recitativi secchi .
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artmu03 |
Le arie vengono caratterizzate per lo più da un frequente ricorso all' unisono di canto e violini , senza un ulteriore accompagnamento : questa peculiarità è la concretizzazione del " moderno " in quell'epoca , detto stile tardo-veneziano e primo-napoletano : è possibile averne un esempio
nell'
aria cantata dalla supplice Termanzia a Onorio nell' atto I " Chi ben ama " , dove la voce si appoggia al sostegno degli interventi di appena 4 violini in luogo dei bassi .
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Le arie vengono caratterizzate per lo più da un frequente ricorso all' unisono di canto e violini , senza un ulteriore accompagnamento : questa peculiarità è la concretizzazione del " moderno " in quell'epoca , detto stile tardo-veneziano e primo-napoletano : è possibile averne un esempio nell' aria cantata dalla supplice Termanzia a Onorio
nell'
atto I " Chi ben ama " , dove la voce si appoggia al sostegno degli interventi di appena 4 violini in luogo dei bassi .
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artmu03 |
Tale crisma compositivo a volte intensificato con una rarefazione sonora intensa , si può notare
nel
Terzo Atto , nello svolgersi di una scena amorosa fra Onorio e Termanzia nell' aria " Usignoli che cantate " : qui la natura viene rappresentata attraverso il ricorso di un quartetto di violini soli , che si presentano dapprima appaiati , poi condotti a singole parti autonome , e assolutamente privi di basso continuo : essi giocano un alternarsi con il canto soave , delicato e moderatamente virtuosistico .
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Tale crisma compositivo a volte intensificato con una rarefazione sonora intensa , si può notare nel Terzo Atto ,
nello
svolgersi di una scena amorosa fra Onorio e Termanzia nell' aria " Usignoli che cantate " : qui la natura viene rappresentata attraverso il ricorso di un quartetto di violini soli , che si presentano dapprima appaiati , poi condotti a singole parti autonome , e assolutamente privi di basso continuo : essi giocano un alternarsi con il canto soave , delicato e moderatamente virtuosistico .
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