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] e tutte quelle sfumature particolari che commuovono
nei
quadri passati .
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Mi sembra che si creda che tutto questo nuoccia all' abilità e alla impronta di abilità che si vuole ostentare
nei
quadri .
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Le immagini della Vita e della Morte si presentavano al pittore con una semplicità solenne ,
nell'
austera dimora delle nevi immacolate .
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Nella
grandezza tragica del paesaggio , il gesto semplice dei rari uomini assumeva l' importanza di un atto eterno , al quale partecipavano silenziosamente le cose intorno .
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Il dolore degli umili , che hanno come spettatori il ghiacciaio e il bosco , si spande e grandeggia
nel
deserto infinito .
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Questo dolore non porta maschera , non conosce ne la menzogna convenzionale ne la posa teatrale : verità grande e unica al cui confronto il dolore
nelle
città si mostra con le apparenze ridicole di uno spettacolo di marionette .
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perché lo provo io
nel
mio piccolo ...
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U boccioni , dal Diario , 1° aprile 1908 Noi non siamo affatto fanatici ammiratori della pittura segantiniana , anzi sono molte le ragioni che ce la fanno apparire inaccettabile in tutte le sue parti , e quindi possiamo anche riconoscere giusti i rimproveri che al Segantini muoveva il Grubicy ; sia per quel che riguarda la poca sorveglianza ch'egli metteva
nel
suo lavoro , sia anche per quel miscuglio di bambineria e di epicità da cui tutta l' opera è pervasa .
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Tutto questo potrà sorprendere coloro i quali cercano
nell'
opera del celebrato trentino ciò che non v'è , vale a dire Punita e la bellezza , non noi che di quella pittura panoramica e contraddittoria , modestia a parte , conosciamo tutte le vibrazioni .
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Aveva detto a se stesso che doveva conquistare ( la parola è storica e documentata sua ) quello che vedeva , e
nel
suo linguaggio d' uomo di forza e di parola , d' uomo solingo che , non perdendo tempo col prossimo , tempo non gli mancava , " conquistare " significava rendersi conto ostinatamente e meticolosamente della struttura di ogni forma , della qualità d' ogni colore , sondando e analizzando ogni elemento creato , anche un filo d' erba , nonché delle proporzioni degli equilibri delle simmetrie che formavano l' ossatura di quel pezzo d' universo e cui s'era posto di fronte ; e poi concretare la struttura d' ogni forma , la qualità d' ogni colore , l' ossatura
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E poiché la natura consiste anche
nel
suo eguale sopravvivere , nella sua stabilità e perpetuità contrapposte a tutto ciò che di noi trascorre continuamente e continuamente si cancella , la pittura di Segantini interpretò l' immobilità e l' immutabilità dei prati delle rupi dei cieli , l' eternità delle cose che ci sembrano eterne .
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E poiché la natura consiste anche nel suo eguale sopravvivere ,
nella
sua stabilità e perpetuità contrapposte a tutto ciò che di noi trascorre continuamente e continuamente si cancella , la pittura di Segantini interpretò l' immobilità e l' immutabilità dei prati delle rupi dei cieli , l' eternità delle cose che ci sembrano eterne .
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Li pretendono e li stabiliscono
nei
punti dovuti .
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È ancora da notare che i paesaggi grandi degli altri , a rifarsi dai più venerabili , vengono suddivisi e scanditi dalla varietà dei propri elementi , come l' affresco trecentesco della Vita agricola sotto il buon governo
nel
Palazzo di Siena , tutto a dossi colline colture alberi paesi e popolo che s'industria in cento modi ; o vengono scompartiti dalle figure o dalle altre masse che scompongono il paesaggio in tanti pezzi , sostituendo ai suoi ritmi e alle sue leggi gl'intervalli e i riscontri delle proprie situazioni contingenti ed intruse .
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Ma l' artista è ormai esaltato , in una regione , fisica e fantastica , di realtà e presenze elementari e immutabili , il sole , l' acqua , le rupi , sospesi in un perenne meriggio ,
nel
quale l' ombra a pie della figura scivola e sparisce come la serpe sotto il sasso , e gli aspetti della creazione brillano in una stupefatta lenticolare nitidezza .
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Meriggio , Vacche aggiogate ( 1888 ) , l' Aratura ( 1890 ) rappresentano così il Segantini essenziale ; prima che la visione gli sconfini
nel
panoramico , e che dalla natura , quasi troppo a lungo fissata , germogli e ramifichi , in un incubo cristallino , la negra araldica dei simboli , sull' abbagliante risalto delle nevi ; prima che l' austero trasporto d' affetti si affini in quel desolato struggimento che nelle ultime opere esala come un' ansietà mortuaria .
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Meriggio , Vacche aggiogate ( 1888 ) , l' Aratura ( 1890 ) rappresentano così il Segantini essenziale ; prima che la visione gli sconfini nel panoramico , e che dalla natura , quasi troppo a lungo fissata , germogli e ramifichi , in un incubo cristallino , la negra araldica dei simboli , sull' abbagliante risalto delle nevi ; prima che l' austero trasporto d' affetti si affini in quel desolato struggimento che
nelle
ultime opere esala come un' ansietà mortuaria .
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E. Cuccai , Pittura italiana dell' Ottocento , 1926. Giovanni Segantini ha diritto a un posto durevole
nella
nostra memoria .
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