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Pericoli allude nei suoi titoli ai paesaggi italiani o ,
più
spesso , marchigiani .
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Vi allude cautamente , quasi che una specificazione troppo precisa o una connotazione geografica troppo evidente possa incrinare la libertà dell' opera e piegarla a una non desiderata finalità narrativa : per cui di solito sceglie didascalie
più
neutre e vaghe , e solo in alcuni casi , da Monti Sibillini all' esito monumentale di Lunetta per Torrecchia , il nome proprio identifica inequivocabilmente un territorio .
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Pericoli non rappresenta nemmeno i luoghi della natura
più
spettacolari o le meraviglie per turisti dei territori esotici .
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Nessuno crede
più
a un sapere onnivoro e totale .
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Ogni disciplina e ogni scienza approfondisce , tutt' al
più
, una parte dello scibile .
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Oggi ci sono gli specialisti , gli esperti di una singola , e sempre
più
piccola , parte del corpo .
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Ma anche la filosofia non procede
più
per costruzioni sistematiche .
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È però a partire dagli anni novanta che , pur nella diversità delle declinazioni ( da Terre d' ombra e Colline , entrambe del 1999 , al già citato Lunetta per Torrecchia del 2002 , per cui rimandiamo all' intenso scritto di Fabrizio D' Amico qui pubblicato , fino alle opere
più
recenti ) la tela si struttura come un accostamento di forme-segni , ora più pittoricistico e libero , ora più geometrico e strutturato .
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È però a partire dagli anni novanta che , pur nella diversità delle declinazioni ( da Terre d' ombra e Colline , entrambe del 1999 , al già citato Lunetta per Torrecchia del 2002 , per cui rimandiamo all' intenso scritto di Fabrizio D' Amico qui pubblicato , fino alle opere più recenti ) la tela si struttura come un accostamento di forme-segni , ora
più
pittoricistico e libero , ora più geometrico e strutturato .
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È però a partire dagli anni novanta che , pur nella diversità delle declinazioni ( da Terre d' ombra e Colline , entrambe del 1999 , al già citato Lunetta per Torrecchia del 2002 , per cui rimandiamo all' intenso scritto di Fabrizio D' Amico qui pubblicato , fino alle opere più recenti ) la tela si struttura come un accostamento di forme-segni , ora più pittoricistico e libero , ora
più
geometrico e strutturato .
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E forse proprio questo heideggeriano essere-nel-tempo costituisce uno dei
più
alti insegnamenti di questi quadri .
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