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INTRODUZIONE Il Commissario delegato
per
l' emergenza ambientale in Puglia - Presidente della Regione Puglia - con il decreto commissariale n. 296 del 30 / 09 / 02 ha definito , in attuazione dell' art .
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1 , comma 5 , dell' Ordinanza del Ministro dell' Interno n. 3077 / 00. Il piano in questione è sostanzialmente finalizzato , anche attraverso il monitoraggio delle iniziative attivate , ad una più dettagliata definizione delle linee generali di azione e ad un migliore adattamento dei modelli organizzativi esistenti a specifiche esigenze di particolari aree territoriali ,
per
il completamento del sistema impiantistico integrato a regime per il recupero , il riutilizzo e lo smaltimento dei rifiuti urbani .
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1 , comma 5 , dell' Ordinanza del Ministro dell' Interno n. 3077 / 00. Il piano in questione è sostanzialmente finalizzato , anche attraverso il monitoraggio delle iniziative attivate , ad una più dettagliata definizione delle linee generali di azione e ad un migliore adattamento dei modelli organizzativi esistenti a specifiche esigenze di particolari aree territoriali , per il completamento del sistema impiantistico integrato a regime
per
il recupero , il riutilizzo e lo smaltimento dei rifiuti urbani .
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Il quadro di riferimento
per
la definizione della pianificazione regionale è , altresì , completato dalla strategia nazionale per la riduzione dei rifiuti biodegradabili in discarica in adesione alle indicazioni della Direttiva 99 / 31 / CE e al suo recepimento nella legislazione nazionale , con il D. Lgs n. 36 / 03 pubblicato il 12 / 03 / 03 , che all' art .
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Il quadro di riferimento per la definizione della pianificazione regionale è , altresì , completato dalla strategia nazionale
per
la riduzione dei rifiuti biodegradabili in discarica in adesione alle indicazioni della Direttiva 99 / 31 / CE e al suo recepimento nella legislazione nazionale , con il D. Lgs n. 36 / 03 pubblicato il 12 / 03 / 03 , che all' art .
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5 della citata Direttiva , recita : ( Obiettivi di riduzione del conferimento di rifiuti in discarica ) 1. Entro un anno dalla data ( fissata al 27 / 03 / 04 ) di entrata in vigore dei presente decreto ciascuna regione elabora ed approva un apposito programma
per
la riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare in discarica ad integrazione del piano regionale di gestione dei rifiuti di cui all' articolo 22 del decreto legislativo 5 febbraio 1997 , n 22 , allo scopo di raggiungere , a livello di Ambito Territoriale Ottimale , oppure , ove questo non sia stato istituito , a livello provinciale i seguenti obiettivi : a ) entro cinque anni dalla data ( fissata al 27 / 03 / 04 ) di entrata in vigore del presente decreto i rifiuti urbani biodegradabili dovranno essere inferiori a 173 kg / anno per abitante ; b
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un apposito programma per la riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare in discarica ad integrazione del piano regionale di gestione dei rifiuti di cui all' articolo 22 del decreto legislativo 5 febbraio 1997 , n 22 , allo scopo di raggiungere , a livello di Ambito Territoriale Ottimale , oppure , ove questo non sia stato istituito , a livello provinciale i seguenti obiettivi : a ) entro cinque anni dalla data ( fissata al 27 / 03 / 04 ) di entrata in vigore del presente decreto i rifiuti urbani biodegradabili dovranno essere inferiori a 173 kg / anno
per
abitante ; b ) entro otto anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto i rifiuti urbani biodegradabili dovranno essere inferiori a 115 kg / anno per abitante ; c ) entro quindici anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto i rifiuti urbani biodegradabili dovranno essere inferiori a 81 kg / anno per abitante .
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legislativo 5 febbraio 1997 , n 22 , allo scopo di raggiungere , a livello di Ambito Territoriale Ottimale , oppure , ove questo non sia stato istituito , a livello provinciale i seguenti obiettivi : a ) entro cinque anni dalla data ( fissata al 27 / 03 / 04 ) di entrata in vigore del presente decreto i rifiuti urbani biodegradabili dovranno essere inferiori a 173 kg / anno per abitante ; b ) entro otto anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto i rifiuti urbani biodegradabili dovranno essere inferiori a 115 kg / anno
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abitante ; c ) entro quindici anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto i rifiuti urbani biodegradabili dovranno essere inferiori a 81 kg / anno per abitante .
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a livello provinciale i seguenti obiettivi : a ) entro cinque anni dalla data ( fissata al 27 / 03 / 04 ) di entrata in vigore del presente decreto i rifiuti urbani biodegradabili dovranno essere inferiori a 173 kg / anno per abitante ; b ) entro otto anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto i rifiuti urbani biodegradabili dovranno essere inferiori a 115 kg / anno per abitante ; c ) entro quindici anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto i rifiuti urbani biodegradabili dovranno essere inferiori a 81 kg / anno
per
abitante .
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Si rende , pertanto , necessario integrare il piano regionale
per
la gestione dei rifiuti urbani , adottato con i citati decreti commissariali n. 41 / 01 e n. 296 / 02 , con il programma generale di riduzione dello smaltimento in discarica controllata dei rifiuti urbani biodegradabili ( RUB ) nell' ambito del sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani .
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LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE L' azione complessiva
per
il completamento del sistema impiantistico integrato a regime per il recupero , il riutilizzo e lo smaltimento dei rifiuti urbani per singolo bacino di utenza , si sviluppa attraverso specifiche azioni di filiera rivolte all' integrazione e all' ottimizzazione dell' utilizzo degli interventi strutturali già realizzati sul territorio , ai quali sono separatamente destinati il materiale organico ed il materiale secco derivati dalla raccolta differenziata , secondo specifiche prescrizioni tecniche contenute in appositi disciplinari adottati dal Commissario delegato , nonché alla migliore organizzazione del flusso del rifiuto indifferenziato , a valle della raccolta differenziata , che sarà sottoposto a trattamenti
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LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE L' azione complessiva per il completamento del sistema impiantistico integrato a regime
per
il recupero , il riutilizzo e lo smaltimento dei rifiuti urbani per singolo bacino di utenza , si sviluppa attraverso specifiche azioni di filiera rivolte all' integrazione e all' ottimizzazione dell' utilizzo degli interventi strutturali già realizzati sul territorio , ai quali sono separatamente destinati il materiale organico ed il materiale secco derivati dalla raccolta differenziata , secondo specifiche prescrizioni tecniche contenute in appositi disciplinari adottati dal Commissario delegato , nonché alla migliore organizzazione del flusso del rifiuto indifferenziato , a valle della raccolta differenziata , che sarà sottoposto a trattamenti , in linea con la evoluzione normativa , rivolti
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LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE L' azione complessiva per il completamento del sistema impiantistico integrato a regime per il recupero , il riutilizzo e lo smaltimento dei rifiuti urbani
per
singolo bacino di utenza , si sviluppa attraverso specifiche azioni di filiera rivolte all' integrazione e all' ottimizzazione dell' utilizzo degli interventi strutturali già realizzati sul territorio , ai quali sono separatamente destinati il materiale organico ed il materiale secco derivati dalla raccolta differenziata , secondo specifiche prescrizioni tecniche contenute in appositi disciplinari adottati dal Commissario delegato , nonché alla migliore organizzazione del flusso del rifiuto indifferenziato , a valle della raccolta differenziata , che sarà sottoposto a trattamenti , in linea con la evoluzione normativa , rivolti alla biostabilizzazione della stessa ed alla separazione della frazione secca combustibile .
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CRITERI TECNICI PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI L' obiettivo generale del piano di gestione dei rifiuti urbani predisposto dal Commissario delegato è quello della sottrazione delle massime possibili quote di rifiuto urbano dal circuito del semplice smaltimento , a favore del circuito del recupero e riutilizzo , sia di materiale sia di energia , riservando allo smaltimento definitivo in discarica controllata una frazione residuale
per
i rifiuti non destinati ad alcuna forma di riutilizzo o di recupero , ovvero una mera funzione di soccorso per eventuali situazioni contingenti di crisi o di interruzioni nell' esercizio degli impianti complessi a causa di necessità manutentive ordinarie e straordinarie .
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CRITERI TECNICI PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI L' obiettivo generale del piano di gestione dei rifiuti urbani predisposto dal Commissario delegato è quello della sottrazione delle massime possibili quote di rifiuto urbano dal circuito del semplice smaltimento , a favore del circuito del recupero e riutilizzo , sia di materiale sia di energia , riservando allo smaltimento definitivo in discarica controllata una frazione residuale per i rifiuti non destinati ad alcuna forma di riutilizzo o di recupero , ovvero una mera funzione di soccorso
per
eventuali situazioni contingenti di crisi o di interruzioni nell' esercizio degli impianti complessi a causa di necessità manutentive ordinarie e straordinarie .
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La prima delle opzioni suddette comporta la biostabilizzazione primaria di tutto il rifiuto con successiva separazione / vagliatura
per
la produzione di una frazione umida biostabilizzata , da avviare allo smaltimento in discarica controllata , e di una frazione secca da avviare alla produzione di CDR .
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La scelta
per
un particolare bacino della " Opzione " ottimale , tra quelle nel seguito descritte , dovrà essere fatta tenendo in considerazione le strutture già eventualmente esistenti e , soprattutto , le peculiarità geografiche e socio-economiche del bacino stesso .
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3.2 Opzione a regime " 1 " La prima opzione a regime comporta la biostabilizzazione primaria di tutto il rifiuto con successiva separazione
per
la produzione di una frazione umida biostabilizzata da avviare allo smaltimento in discarica controllata e di una frazione secca da avviare alla produzione di CDR .
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3.3 Opzione a regime " 2 " La seconda opzione a regime comporta biostabilizzazione primaria di tutto il rifiuto , maturazione della frazione umida biostabilizzata e separazione secco / umido ,
per
la produzione di una frazione umida matura da avviare al recupero / riutilizzo e di una frazione secca da avviare alla produzione di CDR .
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n. 36 / 03 La riduzione complessiva dei rifiuti , ed in particolare dei RUB da conferire in discarica , prevista nel medio-lungo termine , deve essere conciliata nel breve-medio periodo con l' esigenza di conferire in discarica rifiuti trattati , e con i tempi indispensabili
per
la realizzazione del sistema di recupero energetico dei rifiuti .
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