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Distribuzione delle erogazioni liberali per attività I dati forniti dal Sistan sulle società di capitali
per
l' anno 2000 ci permette altresì di delineare la tendenza delle società di capitali a effettuare erogazioni liberali , con riferimento al settore di attività di appartenenza .
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Distribuzione delle erogazioni liberali per classi di reddito imponibile e
per
classi di volume d' affari In quest' ambito viene analizzata la distribuzione delle frequenze e degli ammontari e delle medie delle variabili che formano il reddito d' impresa per classi di reddito imponibile ( tabelle n. 5 e n. 6 ) .
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A seguire troviamo le attività " immobiliari , noleggio , informatica " con 773 società e una percentuale pari all ' 11,60
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cento e , con percentuali che non arrivano all' 8 per cento , l' attività di " fabbricazione e manutenzione di macchine ed apparecchiature meccaniche " ( 526 società ) , quella di " produzione e fabbricazione di metalli " ( 514 società ) e , staccata di due punti percentuali , quella di " costruzioni " ( 408 società , per un' incidenza del 6,12 per cento ) .
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Quello che emerge è un quadro d' assieme che vede le società con un reddito imponibile superiore ai 2.582.280 euro contribuire maggiormente al sistema delle erogazioni liberali con un apporto in termini economici di 122.158.580 euro su un totale nazionale di 139.287.910 euro , per una incidenza dell ' 87,70
per
cento .
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Infatti , la preminenza di questa classe sulle altre viene confermata anche , sia dal più elevato numero di società appartenenti che sostengono oneri sociali ( 987 ) , sia dalla maggiore incidenza di queste rispetto al totale delle imprese presenti nella classe di riferimento ( 25,55
per
cento ) .
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Se poi , entrando ancora nello specifico , misuriamo l' incidenza delle erogazioni liberali effettuate da questa classe di volume d' affari sull' utile economico conseguito dalle società appartenenti a essa , si rileva una percentuale pari allo 0,19
per
cento ( 56 milioni di euro di erogazioni liberali effettuate a fronte di un utile economico pari a quasi 30 miliardi di euro ) .
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Le società con un volume d' affari di oltre 258 milioni di euro sono quelle che contribuiscono maggiormente al sistema delle erogazioni liberali con un apporto in termini quantitativi del 40,21 per cento ( 152 società su 378 ) ed economici
per
un importo di oltre 56 milioni di euro .
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Se però effettuiamo un confronto tra questi dati e quelli nazionali , emerge che le società appartenenti a questa classe che sostengono oneri di utilità sociale rappresentano solo il 2,28 per cento del totale ( 152 su 6.665 ) , ma incidono economicamente sul dato nazionale per il 40,77
per
cento .
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Con riferimento alle singole regioni , il primato , per numero di società e influenza quantitativa di queste sul dato nazionale spetta alla Lombardia con 2.386 società e una percentuale del 35,80 per cento , seguita dall' Emilia Romagna ( 1.284 società per una percentuale del 19,26
per
cento ) e dal Veneto ( 717 società per una percentuale del 10,76 per cento ) .
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Distribuzione delle erogazioni liberali
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attività I dati forniti dal Sistan sulle società di capitali per l' anno 2000 ci permette altresì di delineare la tendenza delle società di capitali a effettuare erogazioni liberali , con riferimento al settore di attività di appartenenza .
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Soprattutto , dunque , per tale motivo c'è stata l' esigenza , da parte del legislatore , di attuare una politica di ampliamento delle agevolazioni
per
coloro i quali sostengono oneri di utilità sociale , sfociata , come visto , con l' emanazione del decreto legge n. 35 / 2005 e della successiva circolare n. 39 / E dell' Agenzia delle Entrate .
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Ancora indietro , rispetto alle altre macro aree , risulta essere il Sud Italia , che non arriva all' 1
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cento delle erogazioni liberali effettuate a livello nazionale ( 0,76 per cento , poco più di 1 milione di euro a fronte di un totale di quasi 140 milioni di euro ) .
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L' analisi riguardante le tabelle n. 7 e n. 8 ha come scopo invece quello di evidenziare le differenti distribuzioni delle frequenze e degli ammontari delle variabili che formano il reddito d' impresa
per
classi di volume d' affari .
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Nella tabella n. 4 viene evidenziata invece la distribuzione degli ammontari delle variabili che formano il reddito d' impresa
per
attività .
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Se rivolgiamo lo sguardo alle regioni che sostengono maggiormente oneri di utilità sociale , troviamo ancora , in una posizione di preminenza , la Lombardia , forte del 39,10
per
cento sul totale delle contribuzioni nazionali per un ammontare pari a 54.467.610 euro , seguita dal Piemonte ( 27.564.340 euro pari al 19,79 per cento ) e dal Veneto ( 16.241.540 euro pari all ' 11,66 per cento ) .
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Se da un lato l' attività in questione può contare su 33.566 società di capitali ( terza attività in Italia per numero di società operanti ) , dall' altro ha solamente 408 imprese che sostengono oneri sociali , per una contribuzione pari a poco più di 1 milione di euro ( lo 0,73
per
cento su base nazionale ) .
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Distribuzione delle erogazioni liberali
per
regione Considerando l' incidenza delle erogazioni liberali nelle società di capitali in relazione alla loro ubicazione geografica ( tabella n. 1 ) e suddividendo il nostro Paese nelle tre macroaree tradizionali ( nord , centro e sud ) , ci accorgiamo che 5.373 società di capitali del nord Italia ( su un totale nazionale di 6.665 ) effettuano erogazioni liberali , per una percentuale dell ' 80,63 per cento .
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Distribuzione delle erogazioni liberali per classi di reddito imponibile e per classi di volume d' affari In quest' ambito viene analizzata la distribuzione delle frequenze e degli ammontari e delle medie delle variabili che formano il reddito d' impresa
per
classi di reddito imponibile ( tabelle n. 5 e n. 6 ) .
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Su tutte , spiccano le attività di " intermediazione monetaria e finanziaria " con 450 società che effettuano liberalità su 4.001 , per una percentuale pari all ' 11,25
per
cento , di " fabbricazione di prodotti chimici , fibre sintetiche e artificiali " con 205 società su 2.142 ( il 9,62 per cento ) e di " assicurazione e fondi pensione " con 20 società su 183 ( il 10,93 per cento ) .
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Nello specifico , dall' esame condotto , viene evidenziata la distribuzione delle frequenze e degli ammontari delle variabili che formano il reddito d' impresa
per
attività , ovvero il numero di società che sostengono tali oneri e l' ammontare economico derivante con riferimento non più all' ubicazione geografica delle società , bensì a un' altra variabile presa in considerazione , quale quella dell' attività economica esercitata .
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