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Concorse anche all' incarico di direttore , affidato poi invece ad Antonio Biffi nel 1701. Fu giubilato nel 1719 , momento in cui già
da
qualche tempo lo sostituiva nelle frequenti assenze , il figlio Antonio .
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Perseguendo quest' ultimo obiettivo Carlo Pollaiolo si impadronì di mezzi compositivi , conformandosi invece passivamente alla generale architettura dell' opera , ossia come concerto di arie ( ma anche di ariette e canzonette ) per lo più dilettose e avvincenti nella linea melodica , modellate col
da
capo , notevolmente virtuosistiche e alternate invariabilmente a recitativi secchi .
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Le arie vengono caratterizzate per lo più
da
un frequente ricorso all' unisono di canto e violini , senza un ulteriore accompagnamento : questa peculiarità è la concretizzazione del " moderno " in quell'epoca , detto stile tardo-veneziano e primo-napoletano : è possibile averne un esempio nell' aria cantata dalla supplice Termanzia a Onorio nell' atto I " Chi ben ama " , dove la voce si appoggia al sostegno degli interventi di appena 4 violini in luogo dei bassi .
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Un' altra aria , sempre tratta dall' opera ONORIO IN ROMA , cantata
da
Placidia nel secondo Atto , colpisce per l' ingegnosità della ben architettata disposizione strumentale , basata sul contrasto fra il " Concertino dentro la scena " ( si trattava probabilmente di 3 strumenti a fiato ) e del " Concerto grosso " davanti ad essa , esercitante funzione concertante e d' appoggio alla voce : questo gioco presenta piacevoli effetti d' eco , confermando che anche Carlo Pollarolo , assieme ad Alessandro Stradella , fu uno dei pionieri nell' impiantare nell' opera teatrale i principi del concerto grosso e del solistico nell' orchestra .
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ONORIO IN ROMA presenta un' altra aria degna della maggior capacità creativa di Carlo Pollaiolo : Siamo nel Terzo Atto e il protagonista , afflitto dal lato sia politico per il vacillare dell' impero sia dal lato sentimentale per l' infedeltà di Termanzia , canta un' aria "
da
sonno " che si sostanzia in un accompagnamento meramente armonico a valori uniformi , ribattuti e molto ostinati , composto da 3 corde , prive di cembalo , in cui si inserisce il declamato lamentoso , affannosamente segmentato da pause ricorrenti .
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ONORIO IN ROMA presenta un' altra aria degna della maggior capacità creativa di Carlo Pollaiolo : Siamo nel Terzo Atto e il protagonista , afflitto dal lato sia politico per il vacillare dell' impero sia dal lato sentimentale per l' infedeltà di Termanzia , canta un' aria " da sonno " che si sostanzia in un accompagnamento meramente armonico a valori uniformi , ribattuti e molto ostinati , composto
da
3 corde , prive di cembalo , in cui si inserisce il declamato lamentoso , affannosamente segmentato da pause ricorrenti .
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ONORIO IN ROMA presenta un' altra aria degna della maggior capacità creativa di Carlo Pollaiolo : Siamo nel Terzo Atto e il protagonista , afflitto dal lato sia politico per il vacillare dell' impero sia dal lato sentimentale per l' infedeltà di Termanzia , canta un' aria " da sonno " che si sostanzia in un accompagnamento meramente armonico a valori uniformi , ribattuti e molto ostinati , composto da 3 corde , prive di cembalo , in cui si inserisce il declamato lamentoso , affannosamente segmentato
da
pause ricorrenti .
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Altra opera
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menzionare per altri pregi è OTTONE del 1694 , con sorprendenti inventive di combinazioni strumentali , che ricordano quelle di ONORIO IN ROMA .
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FARAMONDO del 1699 che invece si distingue nella sua intonazione espressiva , dalla compresenza di elementi di enorme solennità
da
un lato e danzante galanteria dall' altro e , per quanto concerne il lato strumentale , da suggestivi Schleifer violinistici di conio francese e dall' ampia intervallistica e da accompagnamento unisoni .
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FARAMONDO del 1699 che invece si distingue nella sua intonazione espressiva , dalla compresenza di elementi di enorme solennità da un lato e danzante galanteria dall' altro e , per quanto concerne il lato strumentale ,
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suggestivi Schleifer violinistici di conio francese e dall' ampia intervallistica e da accompagnamento unisoni .
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FARAMONDO del 1699 che invece si distingue nella sua intonazione espressiva , dalla compresenza di elementi di enorme solennità da un lato e danzante galanteria dall' altro e , per quanto concerne il lato strumentale , da suggestivi Schleifer violinistici di conio francese e dall' ampia intervallistica e
da
accompagnamento unisoni .
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