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Dalla Body Art all' azionismo viennese , dal cartoon
alla
pornografia , dalla moda al film erotico , dal sadomasochismo al voierismo , Howtan , con felice cleptomania , recupera stimoli linguistici da una famiglia di artisti che non sono parenti tra loro : Artaud , Kubric , Serrano , Golden , Araki , Abramovich , La Chapelle , Kern .
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Howtan allora si pone di fronte
alla
nuova situa zione con un' ottica che asseconda il lavoro e la mentalità del suo tempo , riuscendo a riportare nell' immagine fotografica la tempora lità che governa l' arte , quel movimento eccellente che aggrega e nello stesso momento scompagina i diversi elementi dell' opera .
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Il risultato è sempre un' immagine attenta a trasmettere anche l' eticità dell' arte come fare , un nuovo modo di mettersi degli artisti di fronte
alla
creazione .
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Infatti la fo tografia non ferma mai l' opera in un' ottica standardizzata ma uti lizza uno sguardo nomade e dinamico , rallentato e statico , a se conda del ritmo interno e della diversa connotazione dati dall' ar tista
alla
propria situazione estetica .
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Comunque resta il fatto che la fotografia tende sempre a sottrarre un dato della realtà dalle sue relazioni d' insieme e con segnano
alla
definitività dell' attimo e dell' istantaneità .
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Howtan ha sempre operato all' interno dello specifico fotografico , riuscendo a calibrare il proprio occhio fisiologico in sintonia con quello obiettivo della camera , oscillando in maniera equilibrata tra capacità di riconoscere il reale e capacità di sorpas sarlo mediante una perizia sensibile , quella di portare il dato nella condizione di segno di un linguaggio astraente rispetto
alla
realtà fotografata .
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Invece Howtan dimostra come l' apparato di registra zione delle cose , la camera monoculare dell' apparecchio foto grafico , passando attraverso il taglio , l' inquadratura e il colore , costituisce non tanto un linguaggio parallelo , bensì un alfabeto che parla un' altra lingua rispetto
alla
forza dialettale del quoti diano .
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Una lingua che naturalmente non manca di memoria , il riferimento
alla
realtà di partenza , ma che ha la qualità di trasfe rirla dentro la lampante istantaneità di un alfabeto che parla anzi tutto se stesso e si muove secondo regole interne .
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L' analisi comporta un approccio
alla
realtà da fotografare in tutte le sue relazioni e complessità oggettuali .
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La fotografia di Howtan invece ha introdotto un procedimento anaffet tivo , una mentalità che sembra meglio fare il calcolo delle cose e strappare
alla
realtà la pelle .
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Un luogo comune assegna
alla
foto grafia il luogo di una crudele oggettività , il senso di una pratica chirurgica che seziona , taglia e preleva il dettaglio dalla rete di relazioni con il mondo .
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La distribuzione dei ruoli assegna quindi all' artista il posto dello sguardo eccentrico ed al fotografo quello dello sguardo sta tistico , all' arte il privilegio di assecondare la malattia della sogget tività e
alla
fotografia il compito di sviluppare l' impossibile atteg giamento dell' impassibilità e della neutralità .
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Howtan che pratica sempre una tangenza adesiva e schiva con il mondo dell' arte , capovolge questo luogo comune e introduce nell' ambito dell' immagine fotografica la torsione tipi ca dell' anamorfosi che appartiene
alla
storia della pittura , adope rando rigorosamente gli strumenti del linguaggio fotografico .
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Allora Howtan piazza il proprio modello lungo una coordinata per cui esso viene colto dall' obbiettivo fotografico soltanto
alla
fine di una serie di rimbalzi speculari , nell' alveo splendente di un corpo nudo in piscina o avvolto dalle fiamme , oppure segnato dal rosso del sangue che quasi diventa un colore .
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Il riporto dell' immagine sulla tela allude
alla
possibilità di portarla nello spazio di una visione culturalmente più complessa e di una tradizione più vicina all' arte figurativa .
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Ora l' occhio ac cetta la malattia , l' introduzione di un immaginario che riesce prima a disporre le cose secondo un rigore spaziale direttamente collegato
alla
possibilità del risultato fotografico , e poi a catturarle mediante l' impiego di un' ottica specifica .
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