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Concorse anche
all'
incarico di direttore , affidato poi invece ad Antonio Biffi nel 1701. Fu giubilato nel 1719 , momento in cui già da qualche tempo lo sostituiva nelle frequenti assenze , il figlio Antonio .
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nel 1723. Carlo fu uno dei fondamentali compositori veneziani , insieme con Sartorio , Legrenzi e altri posteriori a Cavalli e a Cesti , ma si distinse anche come uno dei più industriosi propagatori dell' opera veneziana di stampo prettamente eroicomico in ambito europeo , riuscendo ad ottenere una fama maggiore addirittura dello stesso Alessandro Scarlatti : infatti i suoi lavori teatrali , circa un' ottantina , si allestirono soprattutto a Venezia , nell' arco di tempo compreso fra il 1680 e il 1720 , ma anche in altre città italiane e nei centri di Austria e Germania più sensibili
all'
apprezzamento della scuola veneziana , tanto che già nella nota al lettore nel libro de LA COSTANZA GELOSA NEGL'AMORI DI CEFALO E PROCRI , data in rappresentazione a Verona nel 1688 , si legge che " la virtù del Signor Carlo Francesco Pollarolo in questo istesso teatro , oltre tant'altri dell' Europa , ha destato le acclamazioni e gli applausi " .
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Le arie vengono caratterizzate per lo più da un frequente ricorso
all'
unisono di canto e violini , senza un ulteriore accompagnamento : questa peculiarità è la concretizzazione del " moderno " in quell'epoca , detto stile tardo-veneziano e primo-napoletano : è possibile averne un esempio nell' aria cantata dalla supplice Termanzia a Onorio nell' atto I " Chi ben ama " , dove la voce si appoggia al sostegno degli interventi di appena 4 violini in luogo dei bassi .
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CorDIC
Corpora Didattici Italiani di Confronto