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L' analisi dei dati forniti dal Sistan nel rapporto
sulle
società di capitali ed enti commerciali per l' anno 2000 ci permette di svolgere alcune considerazioni sulla diversa tendenza al sostenimento di oneri di utilità sociale da parte dei soggetti Ires .
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L' analisi dei dati forniti dal Sistan nel rapporto sulle società di capitali ed enti commerciali per l' anno 2000 ci permette di svolgere alcune considerazioni
sulla
diversa tendenza al sostenimento di oneri di utilità sociale da parte dei soggetti Ires .
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Con riferimento alle singole regioni , il primato , per numero di società e influenza quantitativa di queste
sul
dato nazionale spetta alla Lombardia con 2.386 società e una percentuale del 35,80 per cento , seguita dall' Emilia Romagna ( 1.284 società per una percentuale del 19,26 per cento ) e dal Veneto ( 717 società per una percentuale del 10,76 per cento ) .
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Passando alla disamina dei dati riguardanti il centro Italia , la Toscana , il Lazio e le Marche sono le uniche regioni appartenenti a questa macro area che hanno un' influenza
sul
totale delle società che effettuano erogazioni liberali superiore al 3 per cento e quindi in linea con i dati scaturenti dall' analisi effettuata per il Nord Italia : mentre nelle Marche , infatti , sono ubicate il 3,26 per cento delle società italiane che sostengono questi oneri , nel Lazio la percentuale sale al 4,14 per cento e in Toscana si arriva addirittura al 5,93 per cento .
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Se rivolgiamo lo sguardo alle regioni che sostengono maggiormente oneri di utilità sociale , troviamo ancora , in una posizione di preminenza , la Lombardia , forte del 39,10 per cento
sul
totale delle contribuzioni nazionali per un ammontare pari a 54.467.610 euro , seguita dal Piemonte ( 27.564.340 euro pari al 19,79 per cento ) e dal Veneto ( 16.241.540 euro pari all ' 11,66 per cento ) .
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L' Emilia Romagna , che nella tabella precedente ricopriva la seconda posizione in termini di società che effettuano erogazioni liberali , in questo caso occupa il quarto posto con 12.995.600 euro di oneri corrisposti per una incidenza
sul
dato nazionale pari al 9,33 per cento .
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Il parallelismo tra i dati numerici e quelli economici ci permette di evidenziare , ad esempio , come l' Emilia Romagna abbia sì un considerevole numero di società che effettuano erogazioni liberali , ma queste ultime hanno un' influenza economica minore
sui
bilanci delle società stesse , ovvero , a confronto con le altre regioni leader nel segmento contributivo , come ad esempio la Lombardia , le imprese emiliane corrispondono , mediamente ciascuna , un ammontare in termini economici di minore entità .
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Distribuzione delle erogazioni liberali per attività I dati forniti dal Sistan
sulle
società di capitali per l' anno 2000 ci permette altresì di delineare la tendenza delle società di capitali a effettuare erogazioni liberali , con riferimento al settore di attività di appartenenza .
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Date queste due grandezze si è così riusciti a stabilire l' incidenza numerica delle società che effettuano erogazioni liberali
sul
totale di quelle operanti nell' ambito della categoria e inoltre l' influenza quantitativa di queste sul totale delle società operanti in Italia .
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Date queste due grandezze si è così riusciti a stabilire l' incidenza numerica delle società che effettuano erogazioni liberali sul totale di quelle operanti nell' ambito della categoria e inoltre l' influenza quantitativa di queste
sul
totale delle società operanti in Italia .
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Se consideriamo invece il comparto industriale , il relativo core business provoca parallelamente delle " esternalità negative " , quali l' inquinamento e , di conseguenza , l' impresa ha l' esigenza di elargire sotto forma di liberalità una parte più o meno cospicua del reddito d' impresa , per cercare di ovviare all' influenza del processo produttivo
sull'
impatto ambientale .
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Infatti , la preminenza di questa classe
sulle
altre viene confermata anche , sia dal più elevato numero di società appartenenti che sostengono oneri sociali ( 987 ) , sia dalla maggiore incidenza di queste rispetto al totale delle imprese presenti nella classe di riferimento ( 25,55 per cento ) .
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Se però effettuiamo un confronto tra questi dati e quelli nazionali , emerge che le società appartenenti a questa classe che sostengono oneri di utilità sociale rappresentano solo il 2,28 per cento del totale ( 152 su 6.665 ) , ma incidono economicamente
sul
dato nazionale per il 40,77 per cento .
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Se poi , entrando ancora nello specifico , misuriamo l' incidenza delle erogazioni liberali effettuate da questa classe di volume d' affari
sull'
utile economico conseguito dalle società appartenenti a essa , si rileva una percentuale pari allo 0,19 per cento ( 56 milioni di euro di erogazioni liberali effettuate a fronte di un utile economico pari a quasi 30 miliardi di euro ) .
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Conclusioni L' indagine condotta
sulla
distribuzione delle frequenze e degli ammontari delle variabili che formano il reddito d' impresa ci permette di verificare , a prescindere dalla variabile considerata , qual è il reale contributo economico che le società di capitali elargiscono sotto forma di liberalità e di giungere alla conclusione che è ancora troppo tenue l' incidenza delle stesse a fronte dell' utile economico conseguito : infatti , il totale delle erogazioni liberali effettuate in Italia per l' anno 2000 ammontava a poco più di 139 milioni di euro , ovvero solo allo 0,18 per cento dell' utile economico conseguito a livello nazionale dalle
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