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Il modello scelto è
quello
del nucleo tematico a sviluppo centrifugo : da esso dipartono una scrittura frammentata e una composizione formale che è spazio linguistico fantasmatico .
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Assistiamo così al definirsi di coscienze scisse (
quelle
dello scrittore e del regista ) attraverso una sorta di duplicazione .
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Il Soggetto II riuscirà , invece , a confrontarsi brevemente con
quel
dato o immagine rimossi .
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La Dalia di De Palma-2 non ha i connotati randagi del libro di Ellroy e nemmeno
quelli
del resto del film .
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Ellroy è mille miglia lontano da
quel
" well adjusted human being " che pretende di essere ( ma la sua arte ne guadagna ) .
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è un legame speciale , come
quello
con un fratellino un po' tocco " .
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è
quello
che resta della Dalia , ma non lo vedremo mai completamente .
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Il contorno di corvi hitchcockiani crea un sottofondo difficile da dimenticare , mentre l' occhio del regista sceglie di evitare
quella
scena e vola altrove , verso una delle tante scritture superflue di Ellroy , inquadrando la prossima vittima di Lee Blanchard , Baxter Fitch .
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Il film vero è
quello
che lei vede , il film su di lei è impossibile .
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Il taglio preciso da orecchio a orecchio apriva la bocca in un sorriso da Circo Barnum ( circo che sino a quattro anni prima occupava proprio
quel
rettangolo ora invaso da sterpaglie ) .
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Il segnale lanciato dall' assassino - noi siamo con James Ellroy e , quindi , per la tesi di Steve Hodel - non fermò la transumanza di stelline dalla provincia americana , nonostante si fosse incarnato in
quei
due pezzi di nuova carne artaudiana ( cronenberghiana ?
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) : le Liz Short , le Monroe , i messicani di Fante e
quelli
odierni , le Domino Harvey sono come Pacman destinato a morire nel videogioco - la griglia urbana squallidamente piatta - perché troppo lento per le truppe nemiche , che hanno facce indicibili , identità inimmaginabili , coperture altissime .
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Per quanto divisa , comunque , Liz Short la martire salda due epoche e due anime della città : il torso e la testa sono la ( in)coscienza di Marilyn ( gli Anni Quaranta ebbri di vittoria bellica ) , il 1947 a un passo dalla guerra fredda ; le gambe e il sesso offeso sono Manson ( Charlie ,
quello
che disse " I don't need to murder people : I just think it !
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Nel momento in cui le identità delle vittime vanno verso una deriva di inevitabile scissione , duplicazione al solo contatto con Los Angeles ( si veda il sogno ribaltato dell' arrivo glorioso di Diane Selwyn-Bette all' aeroporto , in MULHOLLAND DRIVE ) quasi costringendo il soggetto a rincorrerle o autorincorrersi senza possedere gli strumenti psichici o intellettuali per affrontare il processo , è impossibile e insensato individuare altri soggetti " colpevoli " cui far risalire
quel
singolo danno o problemos di partenza .
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Certamente , per un George Hodel , migliaia di produttori e faccendieri avranno intrecciato le loro esistenze già scisse , in quanto losangeline , con
quelle
originariamente immacolate di infinite elizabethshort desideranti " altro " dalla linearità unidimensionale della provincia ed eventualmente avranno agito su di esse infinite varietà di violenze psicologiche , materiali o fisiche : ma essi stessi sono vittime della città , del suo essere irrimediabilmente il doppio di qualcosa di assai labile , confutabile come il cinema .
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