• Corpus: scritto
Corpus: scritto
Risultati: 43 (73.0 per million)
creat36 Un ' educazione che gli era stata impartita da una madre sempre vestita di nero - o almeno lui la ricordava così - una madre che cominciava le sue orazioni quando l' alba non si era neppure preannunciata , ancora distesa nel letto , una figurina leggermente ingobbita in una sorta di palandrana bianca e grezza , e che - appoggiata pallida su dei doppi cuscini rialzati - iniziava le sue giornate con lunghi gesti ammonitori , e oranti , lei che pareva genuflessa e rassegnata perfino lì in quella posizione leggermente sollevata , su quel suo grande letto matrimoniale sormontato da quella che doveva essere una riproduzione a mò di scultura di un gigantesco rosario dalle gocce vetrose di color sberluccicante di lapizlazzolo , un rosario appoggiato di traverso con delle foglie di palma benedetta appuntate al di sopra di una magnifica fotografia di una sua figlioletta morta neonata .
creat36 vandea , pronta al sommovimento reazionario , con le sue proprie schiere di donne - madri , di uomini misogini , di preti finto-modernisti pronti alla conversione degli infedeli , e dei trasgressori , preti tendenti con tutte le loro forze - anche se senza farsene vedere - alla metanoia di quei ribelli che non volevano inserirsi meccanicamente nell' ordine costitutivo e istituzionalizzato , sua figlia forse aveva davvero ragione , anche se era duro doverlo ammettere , e poi del resto anche lui aveva imparato a conoscerli i preti , l' ideale poi fallito di sua madre era stato quello che lui alla fine dei suoi studi classici si facesse prete , i preti nella sua famiglia erano sempre stati considerati , erano davvero avvolti in un' aura sacrale , e le parole da loro pronunciate , i loro sermoni davvero e solo degli obblighi a cui chinare il capo .
creat36 Nello strascichio sfibrato - altalenante - delle ciabatte , venivano disegnate rotte sempre uguali a se stesse , lungo i corridoi e per ogni stanza di quella sua bella abitazione , lui ormai camminava dove aveva già camminato , i suoi tragitti assomigliavano a quelli del vecchio esponente della Legione straniera nella guerra d' Algeria , il vecchio beone dalle mille screziature violacee su di volto che pareva gommoso ( sembrava la reincarnazione del mitico Popoye dei fumetti , un Popoye invecchiato malamente ) quel vecchio relitto dal giaccone di pelle rivoltato e non della sua misura , che mendicava a chiunque entrasse qualcosa da fumare nella Casa Protetta , là dove lui si recava per la solita medicazione di una piaga da decubito al tallone sinistro ( dovuta alla forzata immobilità dopo la caduta e il conseguente trauma cranico ) : il legionario camminava sempre nella stessa zona - esattamente in prossimità alla macchina produttrice di bevande per gli avventizi e gli ospiti - in quello spazio circoscritto nell' atrio di quella casa di riposo che aveva uno spazio in comune con l' entrata
creat36 colori vivaci su una tavoletta di legno : i personaggi erano disegnati in modo semplice , quasi infantile , gli sembrava un tentativo di riproduzione stilistica di vecchie icone bizantine , e lui l' aveva messa sul comodino , vicino alla lampada , e ai suoi occhiali da presbite di misura standard comperati a basso prezzo in farmacia , era una immagine che lo riportava all' infanzia , gli dava un senso di serenità se per caso si svegliava di colpo come per spezzare un incubo e doveva allora accendere la lucetta , in quelle occasioni guardava per un po' quella immagine posta in verticale su di una base e subito dopo tornava a dormire , non era successo niente di grave , un sogno , tutto era stato solo un brutto sogno .
creat36 L' uomo dormiva naturalmente in quello più stretto e lungo , dalla sovracoperta verdognola , un letto da scapolo , o da asceta .
creat36 Quella sera , il vecchio tornò a stendersi sul suo lettuccio da scapolo , o da asceta - era lo stesso lettuccio da adolescente trasportato dopo mille traslochi in quella sua casa di campagna-e come sempre come al solito gli sembrò di salire su di un catafalco , o sul ripiano irto di chiodi di un fachiro intento nei suoi esercizi ascetici al limite della crudeltà più sofisticata , esercizi spirituali di espiazione silenziosa fatti notte dopo notte con nelle mani stanche gli invisibili grani levigati dall' uso di quel rosario antico che ancora troneggiava desueto al disopra del grande letto matrimoniale della casa genitoriale in via di restaurazione .
creat36 reincarnazione del mitico Popoye dei fumetti , un Popoye invecchiato malamente ) quel vecchio relitto dal giaccone di pelle rivoltato e non della sua misura , che mendicava a chiunque entrasse qualcosa da fumare nella Casa Protetta , là dove lui si recava per la solita medicazione di una piaga da decubito al tallone sinistro ( dovuta alla forzata immobilità dopo la caduta e il conseguente trauma cranico ) : il legionario camminava sempre nella stessa zona - esattamente in prossimità alla macchina produttrice di bevande per gli avventizi e gli ospiti - in quello spazio circoscritto nell' atrio di quella casa di riposo che aveva uno spazio in comune con l' entrata di un servizio ambulatoriale aperto all' intera popolazione di quel paesotto .
creat36 E adesso , proprio sulla parete dirimpetto al suo lettuccio , quella illuminata da una finestra esposta a ovest , gli sorridevano , da differenti pose , ben sette nipotini , sembravano guardarlo da un' infinita distanza , chiusi sotto vetro , come degli animaletti da eposizione al di là di una teca di cristallo .
creat36 A quel punto , dopo averli guardati tutti - li passava in ricognizione , li passava - e prima di iniziare le sue attività quotidiane di riordino delle stanze tutte , di solito sospirava sordamente , e sempre sempre , sospirava anche se per poco , una specie di singulto spezzato sul nascere , un piccolo mancamento subitaneamente stroncato con uno stanco atto volontaristico .
creat36 Un ' educazione che gli era stata impartita da una madre sempre vestita di nero - o almeno lui la ricordava così - una madre che cominciava le sue orazioni quando l' alba non si era neppure preannunciata , ancora distesa nel letto , una figurina leggermente ingobbita in una sorta di palandrana bianca e grezza , e che - appoggiata pallida su dei doppi cuscini rialzati - iniziava le sue giornate con lunghi gesti ammonitori , e oranti , lei che pareva genuflessa e rassegnata perfino lì in quella posizione leggermente sollevata , su quel suo grande letto matrimoniale sormontato da quella che doveva essere una riproduzione a mò di scultura di un gigantesco rosario dalle gocce vetrose di color sberluccicante di lapizlazzolo , un rosario appoggiato di traverso con delle foglie di palma benedetta appuntate al di sopra di una magnifica fotografia di una sua figlioletta morta neonata .
creat36 Il dolore , il grande Dolore - quello che schianta e buca fino al midollo vivo - lo conosceva bene , lo aveva esperito quando la sua adorata moglie che sorrideva proprio a lui da quella bella foto allegra , gli aveva autoritariamente imposto di dormire per sempre in un lettuccio nella camera da letto delle figlie , un letto che lei aveva posizionato vicino alla porta così che lui , uscendo presto al mattino per andare a lavorare non potesse svegliare le bambine - un lettuccio da scapolo , o da asceta , non voleva più altri figli dopo avere avuto il maschio e anche un aborto
creat36 che pareva gommoso ( sembrava la reincarnazione del mitico Popoye dei fumetti , un Popoye invecchiato malamente ) quel vecchio relitto dal giaccone di pelle rivoltato e non della sua misura , che mendicava a chiunque entrasse qualcosa da fumare nella Casa Protetta , là dove lui si recava per la solita medicazione di una piaga da decubito al tallone sinistro ( dovuta alla forzata immobilità dopo la caduta e il conseguente trauma cranico ) : il legionario camminava sempre nella stessa zona - esattamente in prossimità alla macchina produttrice di bevande per gli avventizi e gli ospiti - in quello spazio circoscritto nell' atrio di quella casa di riposo che aveva uno spazio in comune con l' entrata di un servizio ambulatoriale aperto all' intera popolazione di quel paesotto .
creat36 Quella sera , il vecchio tornò a stendersi sul suo lettuccio da scapolo , o da asceta - era lo stesso lettuccio da adolescente trasportato dopo mille traslochi in quella sua casa di campagna-e come sempre come al solito gli sembrò di salire su di un catafalco , o sul ripiano irto di chiodi di un fachiro intento nei suoi esercizi ascetici al limite della crudeltà più sofisticata , esercizi spirituali di espiazione silenziosa fatti notte dopo notte con nelle mani stanche gli invisibili grani levigati dall' uso di quel rosario antico che ancora troneggiava desueto al disopra del grande letto
creat36 E lui la ricordava spesso quella sua madre , soprattutto di prima mattina ( e forse quei suoi ricordi mattuttini in cui lui passava in rassegna i familiari vivi e quelli defunti si sarebbero potuti considerare delle specie di litanie rituali fatte in silenzio ) quando gli veniva in mente con quella sua sequela di movimenti che volevano essere ieratici , e che in realtà risultavano ripetitivi ed anche un po' scomposti - talmente grande era il tremore materno al cospetto dell' Innominabile - da farla sembrare una ossuta sacerdotessa isterica , al modo delle prefiche pagate alle cerimonie funebri , una sacerdotessa pallida e dal colore di chi sta per diventare esanime entro breve , bianca sulle lenzuola e il copriletto bianchi , con delle occhiaie bluastre al di sotto degli occhi infossati , come se anche di notte fosse tormentata da domande che esigevano pratiche religiose e santificatrici sempre più
creat36 Quella mattina si era fermato a lungo a guardarla , era così affascinante ai suoi occhi in quella bella fotografia in bianco e nero , lui se ne era rimasto lì in piedi - vicino alla cassapanca che era appartenuta a delle sue zie vecchissime - con la testa piena di pensieri , gli sembrava ancora lì con lui , davanti a lui , aveva indosso un elegante vestito a fiorellini - certo le tonalità erano quelle del verde oliva , e del rosa screziato , era sicuro di ricordare perfettamente - e con una scollatura ovale con al di sotto una specie di guarnizione geometrica di materiale diverso dal resto del vestito - certo il vestito l' aveva disegnato lei in proprio , e aveva poi messo quell'applicazione a ingentilire il tutto , a rendere il modello più stiloso , faceva spesso tagliare e poi fare i modelli dei vestiti più eleganti da una sua sarta molto brava nel taglio - se ne era rimasto lì più del solito , quasi in contemplazione , ma alla
creat36 E lui la ricordava spesso quella sua madre , soprattutto di prima mattina ( e forse quei suoi ricordi mattuttini in cui lui passava in rassegna i familiari vivi e quelli defunti si sarebbero potuti considerare delle specie di litanie rituali fatte in silenzio ) quando gli veniva in mente con quella sua sequela di movimenti che volevano essere ieratici , e che in realtà risultavano ripetitivi ed anche un po' scomposti - talmente grande era il tremore materno al cospetto dell' Innominabile - da farla sembrare una ossuta sacerdotessa isterica , al modo delle prefiche pagate alle cerimonie funebri , una sacerdotessa pallida e dal colore di chi sta per diventare esanime entro breve , bianca
creat36 Con se stesso si comportava quale cerbero , si autoimponeva cesure e censure , un po' masochista davvero , ma era solo l' effetto di una educazione asfitticamente coercitiva , gerarchica e punitiva , una educazione che una delle figlie - quella che sembrava essere più acculturata - definiva " vandeana " , con una smorfia di intellettualistico disprezzo sul volto , ed anche un po' di nascosta pietà per lui , dopotutto .
creat36 E lui la ricordava spesso quella sua madre , soprattutto di prima mattina ( e forse quei suoi ricordi mattuttini in cui lui passava in rassegna i familiari vivi e quelli defunti si sarebbero potuti considerare delle specie di litanie rituali fatte in silenzio ) quando gli veniva in mente con quella sua sequela di movimenti che volevano essere ieratici , e che in realtà risultavano ripetitivi ed anche un po' scomposti - talmente grande era il tremore materno al cospetto dell' Innominabile - da farla sembrare una ossuta sacerdotessa isterica , al modo delle prefiche pagate alle cerimonie funebri , una sacerdotessa pallida e dal colore di chi sta per diventare esanime entro breve , bianca sulle lenzuola e il copriletto bianchi , con delle occhiaie bluastre al di sotto
creat36 Prima del trauma cranico in seguito a una caduta accidentale da un gradino che era un ' unica lastra di ghiaccio , godeva di una salute integra , quasi intatta : un terricolo terragno , ecco l' affermazione che meglio lo definiva , perfino il colore della sua pelle era polveroso , dell' identico colore del deserto , quello della materia inerte , simile a quella friabile e incoerente di cui è fatta la crosta terrestre , forse perchè era per la maggior parte della giornata all' aria aperta .
creat36 della sua misura , che mendicava a chiunque entrasse qualcosa da fumare nella Casa Protetta , là dove lui si recava per la solita medicazione di una piaga da decubito al tallone sinistro ( dovuta alla forzata immobilità dopo la caduta e il conseguente trauma cranico ) : il legionario camminava sempre nella stessa zona - esattamente in prossimità alla macchina produttrice di bevande per gli avventizi e gli ospiti - in quello spazio circoscritto nell' atrio di quella casa di riposo che aveva uno spazio in comune con l' entrata di un servizio ambulatoriale aperto all' intera popolazione di quel paesotto .
nascondi dettagli
CorDIC
Corpora Didattici Italiani di Confronto