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Corpus: scritto
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artfg10 Non è cambiato nulla : le mie foto occupano un posto fisico in un archivio , uno scrigno , in un deposito da cui le estraggo per mostrarle a una cerchia di persone che conosco , che ho selezionato , che le guardano in mia presenza , all' interno di una relazione fisica e verbale stretta , di una narrazione , di una " fabulazione " diretta e condotta sotto il mio controllo stretto e consapevole .
artfg10 A dispetto dei vincoli di visibilità ( aggirati dal re-tweeting , dal rimbalzo , dal tam-tam per cui ognuna delle persone autorizzate a vedere le mie foto può con un solo clic , se vuole , copiarla e spedirla a sua volta a tutti i suoi " autorizzati " e così via ) arriveranno a utenti che non conosco , che le guarderanno senza che io lo sappia , che le scaricheranno magar1 , appropriandosene , ridistribuendole , modificandole senza che io possa più neppure sapere che ciò sta accadendo .
artfg10 No : perché le persone che guardano le mie foto non hanno per la maggioranza dei casi una relazione con me : le fotografie non istituiscono più alcuna relazione tra me e gli altri .
artfg10 Sono ancora , è vero , assieme alle parole scritte , ad altri elementi visuali spuri , a oggetti sonori e mobili , tessere di un mosaico di presentazione-costruzione del sé : ma i destinatari di questo nostro avatar molto più spesso di prima , e sempre più spesso in futuro , sono persone che non mi conoscono personalmente .
artfg10 Scorporata dal suo referente umano , la mia immagine costruisce un' identità disancorata dalla persona , autosufficiente , dunque inesistente , eppure molto più " visibile " di me stesso .
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CorDIC
Corpora Didattici Italiani di Confronto