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artmu03 All' imponente quantità della produzione , evidentemente non può corrispondere sempre un elevato e costante livello qualitativo , esattamente come lo si può affermare per la vastissima produzione musicale di Telemann e di Johann Sebastian Bach .
artmu03 Perseguendo quest' ultimo obiettivo Carlo Pollaiolo si impadronì di mezzi compositivi , conformandosi invece passivamente alla generale architettura dell' opera , ossia come concerto di arie ( ma anche di ariette e canzonette ) per lo più dilettose e avvincenti nella linea melodica , modellate col da capo , notevolmente virtuosistiche e alternate invariabilmente a recitativi secchi .
artmu03 Le arie vengono caratterizzate per lo più da un frequente ricorso all' unisono di canto e violini , senza un ulteriore accompagnamento : questa peculiarità è la concretizzazione del " moderno " in quell'epoca , detto stile tardo-veneziano e primo-napoletano : è possibile averne un esempio nell' aria cantata dalla supplice Termanzia a Onorio nell' atto I " Chi ben ama " , dove la voce si appoggia al sostegno degli interventi di appena 4 violini in luogo dei bassi .
artmu03 Tale procedimento ha radici nelle tradizioni operistiche francesi : ci si riallaccia infatti agli stilemi leggiadri lulliani , cosa che in tutta la produzione di Pollarolo è frequentissima : tale modus espressivo musicale , che lo stesso Handel adotterà , genera un effetto di tersa limpidezza e di grazia eterea tipicamente settecentesca per rappresentare la natura .
artmu03 Un' altra aria , sempre tratta dall' opera ONORIO IN ROMA , cantata da Placidia nel secondo Atto , colpisce per l' ingegnosità della ben architettata disposizione strumentale , basata sul contrasto fra il " Concertino dentro la scena " ( si trattava probabilmente di 3 strumenti a fiato ) e del " Concerto grosso " davanti ad essa , esercitante funzione concertante e d' appoggio alla voce : questo gioco presenta piacevoli effetti d' eco , confermando che anche Carlo Pollarolo , assieme ad Alessandro Stradella , fu uno dei pionieri nell' impiantare nell' opera teatrale i principi del concerto grosso e del solistico nell' orchestra .
artmu03 ONORIO IN ROMA presenta un' altra aria degna della maggior capacità creativa di Carlo Pollaiolo : Siamo nel Terzo Atto e il protagonista , afflitto dal lato sia politico per il vacillare dell' impero sia dal lato sentimentale per l' infedeltà di Termanzia , canta un' aria " da sonno " che si sostanzia in un accompagnamento meramente armonico a valori uniformi , ribattuti e molto ostinati , composto da 3 corde , prive di cembalo , in cui si inserisce il declamato lamentoso , affannosamente segmentato da pause ricorrenti .
artmu03 ONORIO IN ROMA presenta un' altra aria degna della maggior capacità creativa di Carlo Pollaiolo : Siamo nel Terzo Atto e il protagonista , afflitto dal lato sia politico per il vacillare dell' impero sia dal lato sentimentale per l' infedeltà di Termanzia , canta un' aria " da sonno " che si sostanzia in un accompagnamento meramente armonico a valori uniformi , ribattuti e molto ostinati , composto da 3 corde , prive di cembalo , in cui si inserisce il declamato lamentoso , affannosamente segmentato da pause ricorrenti .
artmu03 Si possono ricordare anche altre opere , per altri pregi : LA FORZA DELLA VIRTÙ del 1693 , coll'originale libretto di D. David , porta in scena gli ideali riformatori dell' Arcadia : questo si può notare nei risultati di notevole omogeneità e concisione drammatica e di alta dignità di personaggi , evitando il ricorso ad usuali espedienti degl'intrighi spettacolari e dei personaggi buffi e presentando un linguaggio nobile , austero , fluidamente versificato .
artmu03 Altra opera da menzionare per altri pregi è OTTONE del 1694 , con sorprendenti inventive di combinazioni strumentali , che ricordano quelle di ONORIO IN ROMA .
artmu03 FARAMONDO del 1699 che invece si distingue nella sua intonazione espressiva , dalla compresenza di elementi di enorme solennità da un lato e danzante galanteria dall' altro e , per quanto concerne il lato strumentale , da suggestivi Schleifer violinistici di conio francese e dall' ampia intervallistica e da accompagnamento unisoni .
artmu03 LA FIGLIA CHE CANTA del 1719 , libretto di F. Passarini , la cui particolarità di divertimento drammatico , ci permette di inquadrarla nella serie delle operette comiche , si sostanzia con inserzioni dialettali , che richiamano a sua volta le tradizioni romane commedie per musica del Seicento , che fiorirono nel primo Settecento in opposizione alle prevalenti opere serie .
artmu03 La vasta produzione di Carlo Pollarolo non esclude gli oratori , che richiamano comunque lo stampo teatrale : inoltre Pollaiolo si è cimentato pure in varie composizioni vocali sacre e profane , che comunque nulla aggiungono alla gloria dell' operista - e per organo , fra cui una Sonata a capriccio , nota a Johann Sebastian Bach .
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