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Dunque mi son seduto sul letto e ho preso in mano quei fogli constatando subito che di certo non
era
la mia scrittura - se fosse quella del cane non saprei dire .
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La zona di No comunque
era
bellissima : una modesta pianura stretta e lunga con pochissime vecchie abitazioni tutte monofamiliari , circondate da sinuose colline immerse in vasti uliveti e boschi di querce a macchie scure .
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Già il palazzo in cui risiedeva aveva un non so che di opprimente : tutto in cemento armato e vetro ,
era
di forma cubica e ricoperto da graffiti , realizzati con vernice a spruzzo , sparsi un po' dovunque - persino , vidi salendo le strette scale , sui muri interni e sui gradini .
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Stava completando una scritta oscena a spray in una stanza dove
era
rimasto libero solo forse un metro quadrato di parete .
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Ne presi in mano uno piuttosto voluminoso e capii dal peso che
era
vuoto .
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La stradina
era
medievale nel lato sinistro e moderna sul destro : evidentemente si trattava di una specie di circonvallazione costeggiante il centro storico del paese senza , ohimé , traverse da offrire .
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Fortunatamente ormai il sole
era
tramontato , dunque potevo almeno contare sulla protezione dell' oscurità , visto anche che quel giardino non aveva che rari e radi lampioni , distanti dal mio doloroso rifugio .
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Notai subito che più di una catena questo
era
un circolo vizioso , in cui il cliente infine mangiava se stesso : il cliente consuma la merce che , così , mercifica il cliente il quale così , dunque , divenuto fatto e composto di merce , quando consuma la merce è come se consumasse se stesso ; dunque il consumatore consuma sé stesso mercificato !
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Riguardo a questo , No
era
identico al resto del mondo , pensai .
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Non avrei potuto scorgerla prima dall' esterno perché
era
attorniata da un nugolo di pini : e adesso ero circondato da vecchi seduti su panchine , eretti e persino accucciati in terra .
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Comunque l' uscio che dalla mia camera dà sul corridoio , e anche quello che dal corridoio immette alla biblioteca ,
erano
entrambi aperti - niente di strano : come tu sai bene , vivo al primo piano della villa di famiglia solo con Nicola e a volte capita che , o io o lui , lasciamo le porte sfessurate .
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A farla breve , ho notato che sul secondo scaffale dal basso della grande libreria - dove sta l' archivio manoscritti con le carte dei nostri antenati - qualche tomo e alcuni raccoglitori
erano
stati presi e rimessi in collocazioni sbagliate .
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Le panchine
erano
piene di vecchietti e brulicanti di parlottii vari e sommessi .
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Eravamo
appena entrati nella stanzetta : io ammanettato e lui poco disposto al dialogo .
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Lasciai la sede della polizia con le ali ai piedi e due minuti dopo
ero
sotto l' Accademia dei Letterati .
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- e lascio capire che
ero
sulle zebre .
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Con una certa ansia estrassi allora il portafogli e controllai la dotazione di dollari buruguayani : me ne
ero
abbondantemente fornito prima di partire poiché sapevo l' inesistenza delle carte di credito nel Paese .
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Avendo l' orologio che s'illumina lo consultai per la seconda volta da quando
ero
uscito dal commissariato di New Miami : mancavano ancora circa diciassette ore alla scadenza .
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Non avrei potuto scorgerla prima dall' esterno perché era attorniata da un nugolo di pini : e adesso
ero
circondato da vecchi seduti su panchine , eretti e persino accucciati in terra .
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Non sembrava
esserci
un' anima in giro .
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