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Ma , in un mutato contesto storico , culturale e giuridico ,
un
problema di così pregnante rilevanza è stato oggetto di rimeditata attenzione da parte della Corte di legittimità ( v. applicazioni del principio in Cass .
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Così , in materia societaria è stato sindacato , in
una
deliberazione assembleare di scioglimento della società , l' esercizio del diritto di voto sotto l' aspetto dell' abuso di potere , ritenendo principio generale del nostro ordinamento , anche al di fuori del campo societario , quello di non abusare dei propri diritti - con approfittamento di una posizione di supremazia - con l' imposizione , nelle delibere assembleari , alla maggioranza , di un vincolo desunto da una clausola generale quale la correttezza e buona fede ( contrattuale ) .
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Così , in materia societaria è stato sindacato , in una deliberazione assembleare di scioglimento della società , l' esercizio del diritto di voto sotto l' aspetto dell' abuso di potere , ritenendo principio generale del nostro ordinamento , anche al di fuori del campo societario , quello di non abusare dei propri diritti - con approfittamento di
una
posizione di supremazia - con l' imposizione , nelle delibere assembleari , alla maggioranza , di un vincolo desunto da una clausola generale quale la correttezza e buona fede ( contrattuale ) .
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Così , in materia societaria è stato sindacato , in una deliberazione assembleare di scioglimento della società , l' esercizio del diritto di voto sotto l' aspetto dell' abuso di potere , ritenendo principio generale del nostro ordinamento , anche al di fuori del campo societario , quello di non abusare dei propri diritti - con approfittamento di una posizione di supremazia - con l' imposizione , nelle delibere assembleari , alla maggioranza , di
un
vincolo desunto da una clausola generale quale la correttezza e buona fede ( contrattuale ) .
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Così , in materia societaria è stato sindacato , in una deliberazione assembleare di scioglimento della società , l' esercizio del diritto di voto sotto l' aspetto dell' abuso di potere , ritenendo principio generale del nostro ordinamento , anche al di fuori del campo societario , quello di non abusare dei propri diritti - con approfittamento di una posizione di supremazia - con l' imposizione , nelle delibere assembleari , alla maggioranza , di un vincolo desunto da
una
clausola generale quale la correttezza e buona fede ( contrattuale ) .
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Con il rilievo che tale canone generale non impone ai soggetti
un
comportamento a contenuto prestabilito , ma rileva soltanto come limite esterno all' esercizio di una pretesa , essendo finalizzato al contemperamento degli opposti interessi ( Cass .
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Con il rilievo che tale canone generale non impone ai soggetti un comportamento a contenuto prestabilito , ma rileva soltanto come limite esterno all' esercizio di
una
pretesa , essendo finalizzato al contemperamento degli opposti interessi ( Cass .
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19.12.2008 , n. 29776 ) , ed al fenomeno dell' abuso della personalità giuridica quando essa costituisca
uno
schermo formale per eludere la più rigida applicazione della legge ( v. anche Cass .
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) , non può escludersi che il recesso di
una
banca dal rapporto di apertura di credito , benché pattiziamente consentito anche in difetto di giusta causa , sia da considerarsi illegittimo ove in concreto assuma connotati del tutto imprevisti ed arbitrari ( Cass .
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E , con riferimento ai rapporti di conto corrente , è stato ritenuto che , in presenza di
una
clausola negoziale che , nel regolare tali rapporti , consenta all' istituto di credito di operare la compensazione tra i saldi attivi e passivi dei diversi conti intrattenuti dal medesimo correntista , in qualsiasi momento , senza obbligo di preavviso , la contestazione sollevata dal cliente che , a fronte della intervenuta operazione di compensazione , lamenti di non esserne stato prontamente informato e di essere andato incontro , per tale motivo , a conseguenze pregiudizievoli , impone al giudice di merito di valutare il comportamento della banca alla stregua del fondamentale principio della buona fede nella esecuzione del contratto
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Con la conseguenza , in caso contrario , del riconoscimento a carico della banca , di
una
responsabilità per risarcimento dei danni ( Cass .
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Del principio dell' abuso del diritto è stato , da ultimo , fatto frequente uso in materia tributaria , fondandolo sul riconoscimento dell' esistenza di
un
generale principio antielusivo ( v. per tutte S.U. 23.10.2008 , nn .
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In questa prospettiva i due principii si integrano a vicenda , costituendo la buona fede
un
canone generale cui ancorare la condotta delle parti , anche di un rapporto privatistico e l' interpretazione dell' atto giuridico di autonomia privata e , prospettando l' abuso , la necessità di una correlazione tra i poteri conferiti e lo scopo per i quali essi sono conferiti .
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In questa prospettiva i due principii si integrano a vicenda , costituendo la buona fede un canone generale cui ancorare la condotta delle parti , anche di
un
rapporto privatistico e l' interpretazione dell' atto giuridico di autonomia privata e , prospettando l' abuso , la necessità di una correlazione tra i poteri conferiti e lo scopo per i quali essi sono conferiti .
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In questa prospettiva i due principii si integrano a vicenda , costituendo la buona fede un canone generale cui ancorare la condotta delle parti , anche di un rapporto privatistico e l' interpretazione dell' atto giuridico di autonomia privata e , prospettando l' abuso , la necessità di
una
correlazione tra i poteri conferiti e lo scopo per i quali essi sono conferiti .
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2 della Costituzione , impone a ciascuna delle parti del rapporto obbligatorio di agire nell' ottica di
un
bilanciamento degli interessi vicendevoli , a prescindere dall' esistenza di specifici obblighi contrattuali o di norme specifiche .
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Il criterio della buona fede costituisce , quindi ,
uno
strumento , per il giudice , finalizzato al controllo - anche in senso modificativo o integrativo - dello statuto negoziale ; e ciò quale garanzia di contemperamento degli opposti interessi ( v. S.U. 15.11.2007 , n. 23726 ed i richiami ivi contenuti ) .
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