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nel letto , una figurina leggermente ingobbita in una sorta di palandrana bianca e grezza , e che - appoggiata pallida su dei doppi cuscini rialzati - iniziava le sue giornate con lunghi gesti ammonitori , e oranti , lei che pareva genuflessa e rassegnata perfino lì in quella posizione leggermente sollevata , su quel suo grande letto matrimoniale sormontato da quella che doveva essere una riproduzione a mò di scultura di un gigantesco rosario dalle gocce vetrose di color sberluccicante di lapizlazzolo , un rosario appoggiato di traverso con delle foglie di palma benedetta appuntate al di sopra di
una
magnifica fotografia di una sua figlioletta morta neonata .
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Era un uomo dalla corporatura in un certo senso schiacciata verso il basso , come se ci fosse in lui
una
marchiata attrazione della forza della gravità , una vicinanza del suo baricentro - e delle sue ossa - alla terra , alla pietra .
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Lui quando lei glielo aveva detto se ne era rimasto in silenzio , aveva ingoiato tutto senza parole , come se ogni singola parola che avesse mai potuto pronunciare allora potesse ferirlo , e lacerarlo , ancora di più , ogni parola possibile trasformata in
una
minuscola scheggia arcuata di vetro ( quelle della fotografia gli incidevano ora piccole incisioni superficiali sulle mani nodose ) lui al pari dei i polli di allevamento o dei maiali da ingrasso che ingoiano frenetici qualsiasi pappone gli diano , fosse pure indigesto .
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E lui la ricordava spesso quella sua madre , soprattutto di prima mattina ( e forse quei suoi ricordi mattuttini in cui lui passava in rassegna i familiari vivi e quelli defunti si sarebbero potuti considerare delle specie di litanie rituali fatte in silenzio ) quando gli veniva in mente con quella sua sequela di movimenti che volevano essere ieratici , e che in realtà risultavano ripetitivi ed anche un po' scomposti - talmente grande era il tremore materno al cospetto dell' Innominabile - da farla sembrare
una
ossuta sacerdotessa isterica , al modo delle prefiche pagate alle cerimonie funebri , una sacerdotessa pallida e dal colore di chi sta per diventare esanime entro breve , bianca sulle lenzuola e il copriletto bianchi , con delle occhiaie bluastre al di sotto degli occhi infossati , come se anche di notte fosse tormentata da domande che esigevano pratiche religiose e santificatrici sempre più pressanti .
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Cosi pensando cercava di mettere in ordine la sua stanzetta , con gesti talmente minuziosi e metodici da sembrare al limite di una casalinghità ossessiva e maniacale , una attività di mansioni sempre uguali a se stesse per dare
una
parvenza di armonia a ciò che lasciato a se stesso avrebbe ben presto assunto un aspetto caotico e disordinato , e estremamente pericoloso , una trascuratezza dalle conseguenze quanto mai deleterie : ci sarebbe stato un allentamento dei freni inibitori , se la casa e le stanze non fossero state riordinate , ci sarebbe stato certamente , e tutto sarebbe tracimato , non doveva permetterlo no , mai lo avrebbe permesso , certo sarebbe stata la fine per lui .
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corridoi e per ogni stanza di quella sua bella abitazione , lui ormai camminava dove aveva già camminato , i suoi tragitti assomigliavano a quelli del vecchio esponente della Legione straniera nella guerra d' Algeria , il vecchio beone dalle mille screziature violacee su di volto che pareva gommoso ( sembrava la reincarnazione del mitico Popoye dei fumetti , un Popoye invecchiato malamente ) quel vecchio relitto dal giaccone di pelle rivoltato e non della sua misura , che mendicava a chiunque entrasse qualcosa da fumare nella Casa Protetta , là dove lui si recava per la solita medicazione di
una
piaga da decubito al tallone sinistro ( dovuta alla forzata immobilità dopo la caduta e il conseguente trauma cranico ) : il legionario camminava sempre nella stessa zona - esattamente in prossimità alla macchina produttrice di bevande per gli avventizi e gli ospiti - in quello spazio circoscritto nell' atrio di quella casa di riposo che aveva uno spazio in comune con l' entrata di un servizio ambulatoriale aperto all' intera popolazione di quel paesotto .
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Forse , tutto sommato , quel mondo contadino a cui era tornato andandosene in pensione era ancora - nelle fibre costitutive e come suggeriva una sua figlia -
una
piccola vandea , pronta al sommovimento reazionario , con le sue proprie schiere di donne - madri , di uomini misogini , di preti finto-modernisti pronti alla conversione degli infedeli , e dei trasgressori , preti tendenti con tutte le loro forze - anche se senza farsene vedere - alla metanoia di quei ribelli che non volevano inserirsi meccanicamente nell' ordine costitutivo e istituzionalizzato , sua figlia forse aveva davvero ragione , anche se era duro doverlo ammettere , e poi del resto anche lui aveva imparato a conoscerli i preti , l' ideale poi fallito di sua madre era
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Strascinava lento i suoi passi lungo
una
precisa linea di demarcazione , un passo dopo l' altro , pedissequamente , e quando il suo sterilizzato equilibrio veniva messo a dura prova , si limitava ad alzare la sua voce fino alle note più acute solo per un lunghissimo istante , e iniziava discorsi colpevolizzanti , quasi lagnosi , senza però mai terminarli , stremato dalla stessa vana inconcludenza di qualsivoglia tentativo di reazione possibile come se mai qualcosa di stonato potesse poi crepare il suo omogeneo quieto vivere .
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fatto un movimento scomposto , e allora di colpo ebbe una visione macabra , una visione frammentata , la foto lentamente era scivolata a terra , meno male che sul pavimento il colpo di rimbalzo era stato attutito da un tappeto posto al di sotto della lunga tavola da pranzo Ma il vetro che proteggeva la fotografia si era incrinato , e anche spezzato , e proprio in corrispondenza del volto di sua moglie , quel suo viso bianco in cui dominava una bella bocca leggermente socchiusa , come se nello stesso momento dello scatto lei avesse iniziato a pronunciare
una
qualche parola misterica di cui però lui non ricordava nulla .
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stata impartita da una madre sempre vestita di nero - o almeno lui la ricordava così - una madre che cominciava le sue orazioni quando l' alba non si era neppure preannunciata , ancora distesa nel letto , una figurina leggermente ingobbita in una sorta di palandrana bianca e grezza , e che - appoggiata pallida su dei doppi cuscini rialzati - iniziava le sue giornate con lunghi gesti ammonitori , e oranti , lei che pareva genuflessa e rassegnata perfino lì in quella posizione leggermente sollevata , su quel suo grande letto matrimoniale sormontato da quella che doveva essere
una
riproduzione a mò di scultura di un gigantesco rosario dalle gocce vetrose di color sberluccicante di lapizlazzolo , un rosario appoggiato di traverso con delle foglie di palma benedetta appuntate al di sopra di una magnifica fotografia di una sua figlioletta morta neonata .
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lui la ricordava spesso quella sua madre , soprattutto di prima mattina ( e forse quei suoi ricordi mattuttini in cui lui passava in rassegna i familiari vivi e quelli defunti si sarebbero potuti considerare delle specie di litanie rituali fatte in silenzio ) quando gli veniva in mente con quella sua sequela di movimenti che volevano essere ieratici , e che in realtà risultavano ripetitivi ed anche un po' scomposti - talmente grande era il tremore materno al cospetto dell' Innominabile - da farla sembrare una ossuta sacerdotessa isterica , al modo delle prefiche pagate alle cerimonie funebri ,
una
sacerdotessa pallida e dal colore di chi sta per diventare esanime entro breve , bianca sulle lenzuola e il copriletto bianchi , con delle occhiaie bluastre al di sotto degli occhi infossati , come se anche di notte fosse tormentata da domande che esigevano pratiche religiose e santificatrici sempre più pressanti .
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Dopo avere rifatto il letto , tendendo bene il copriletto color verdognolo e che sembrava di velluto , in realtà era di un tessuto di cui non sapeva il materiale , era leggero ma non troppo - andava bene per le stagioni intermedie e il modello era a coste - iniziò a spolverare una immagine di
una
sacra Famiglia con bambino , disegnata a colori vivaci su una tavoletta di legno : i personaggi erano disegnati in modo semplice , quasi infantile , gli sembrava un tentativo di riproduzione stilistica di vecchie icone bizantine , e lui l' aveva messa sul comodino , vicino alla lampada , e ai suoi occhiali da presbite di misura standard comperati a basso prezzo in farmacia , era una immagine che lo riportava all' infanzia , gli dava un senso di serenità se per caso si svegliava di colpo come per spezzare un incubo e doveva allora accendere la lucetta ,
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Prima del trauma cranico in seguito a una caduta accidentale da un gradino che era un ' unica lastra di ghiaccio , godeva di
una
salute integra , quasi intatta : un terricolo terragno , ecco l' affermazione che meglio lo definiva , perfino il colore della sua pelle era polveroso , dell' identico colore del deserto , quello della materia inerte , simile a quella friabile e incoerente di cui è fatta la crosta terrestre , forse perchè era per la maggior parte della giornata all' aria aperta .
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Quella mattina si era fermato a lungo a guardarla , era così affascinante ai suoi occhi in quella bella fotografia in bianco e nero , lui se ne era rimasto lì in piedi - vicino alla cassapanca che era appartenuta a delle sue zie vecchissime - con la testa piena di pensieri , gli sembrava ancora lì con lui , davanti a lui , aveva indosso un elegante vestito a fiorellini - certo le tonalità erano quelle del verde oliva , e del rosa screziato , era sicuro di ricordare perfettamente - e con
una
scollatura ovale con al di sotto una specie di guarnizione geometrica di materiale diverso dal resto del vestito - certo il vestito l' aveva disegnato lei in proprio , e aveva poi messo quell'applicazione a ingentilire il tutto , a rendere il modello più stiloso , faceva spesso tagliare e poi fare i modelli dei vestiti più eleganti da una sua sarta molto brava nel taglio - se ne era rimasto lì più del solito , quasi in contemplazione , ma alla fine e con fatica si era scosso , doveva fare anche dell' altro , non poteva starsene lì
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La bella moglie dai riccioli scomposti sorrideva da una bella cornice di argento , come guardasse proprio lui in quell'esatto momento , seppure anche lei da
una
siderea distanza , anche lei sotto una teca di vetro .
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Con se stesso si comportava quale cerbero , si autoimponeva cesure e censure , un po' masochista davvero , ma era solo l' effetto di una educazione asfitticamente coercitiva , gerarchica e punitiva , una educazione che una delle figlie - quella che sembrava essere più acculturata - definiva " vandeana " , con
una
smorfia di intellettualistico disprezzo sul volto , ed anche un po' di nascosta pietà per lui , dopotutto .
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Un ' educazione che gli era stata impartita da una madre sempre vestita di nero - o almeno lui la ricordava così - una madre che cominciava le sue orazioni quando l' alba non si era neppure preannunciata , ancora distesa nel letto , una figurina leggermente ingobbita in
una
sorta di palandrana bianca e grezza , e che - appoggiata pallida su dei doppi cuscini rialzati - iniziava le sue giornate con lunghi gesti ammonitori , e oranti , lei che pareva genuflessa e rassegnata perfino lì in quella posizione leggermente sollevata , su quel suo grande letto matrimoniale sormontato da quella che doveva essere una riproduzione a mò di scultura di un gigantesco rosario dalle gocce vetrose di color sberluccicante di lapizlazzolo , un rosario appoggiato di traverso con delle foglie di palma benedetta appuntate al di sopra di una magnifica fotografia di una sua figlioletta morta neonata
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Anche una sua sorella , non sposata , un sergente mancato ,
una
sorta di suora ridotta allo stato laicale , aveva contribuito a normare le sue pulsioni , e la sua vita , coartandola , o più simbolicamente recintandola , " uguale uguale al recinto dei polli " - pensava spesso lui , iriverentemente , ma con malcelato piccolo dolore , lui in fondo ne aveva visti di piccoli allevamenti di galline , se ne intendeva di mondo rurale e di bestie che convivevano con gli uomini .
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mattina si era fermato a lungo a guardarla , era così affascinante ai suoi occhi in quella bella fotografia in bianco e nero , lui se ne era rimasto lì in piedi - vicino alla cassapanca che era appartenuta a delle sue zie vecchissime - con la testa piena di pensieri , gli sembrava ancora lì con lui , davanti a lui , aveva indosso un elegante vestito a fiorellini - certo le tonalità erano quelle del verde oliva , e del rosa screziato , era sicuro di ricordare perfettamente - e con una scollatura ovale con al di sotto
una
specie di guarnizione geometrica di materiale diverso dal resto del vestito - certo il vestito l' aveva disegnato lei in proprio , e aveva poi messo quell'applicazione a ingentilire il tutto , a rendere il modello più stiloso , faceva spesso tagliare e poi fare i modelli dei vestiti più eleganti da una sua sarta molto brava nel taglio - se ne era rimasto lì più del solito , quasi in contemplazione , ma alla fine e con fatica si era scosso , doveva fare anche dell' altro , non poteva starsene lì quanto avrebbe voluto .
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A quel punto , dopo averli guardati tutti - li passava in ricognizione , li passava - e prima di iniziare le sue attività quotidiane di riordino delle stanze tutte , di solito sospirava sordamente , e sempre sempre , sospirava anche se per poco ,
una
specie di singulto spezzato sul nascere , un piccolo mancamento subitaneamente stroncato con uno stanco atto volontaristico .
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