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) , le impronte digitali che i secoli avevano nascoste ad altri , non a lui : esse
gli
appartenevano e si appropriava mentalmente , intimamente , solennemente del miracoloso segno sulla tela che diventava una reliquia .
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Intraprese
gli
studi classici , ma contemporaneamente la famiglia gli fece frequentare la scuola di pittura di Zangrando e di Grimani , pittori che gli diedero semplicemente qualche consiglio , ma che egli ebbe modo di vedere all' opera .
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Intraprese gli studi classici , ma contemporaneamente la famiglia
gli
fece frequentare la scuola di pittura di Zangrando e di Grimani , pittori che gli diedero semplicemente qualche consiglio , ma che egli ebbe modo di vedere all' opera .
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Intraprese gli studi classici , ma contemporaneamente la famiglia gli fece frequentare la scuola di pittura di Zangrando e di Grimani , pittori che
gli
diedero semplicemente qualche consiglio , ma che egli ebbe modo di vedere all' opera .
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Non furono
gli
unici artisti che lo incoraggiarono : Marchig ebbe pure contatti con Parin e Croatto .
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Nei mesi precedenti lo scoppio della Prima Guerra frequentò lo studio d' Orell del quale ammirò i raffinati grafismi e l' elegante disegno ; purtroppo le testimonianze dell' attività triestina sono assai scarse e irrilevanti e
gli
indizi del suo operare sono ipotizzabili .
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Fu in questo periodo che Giannino si appassionò di teatro e a soli diciassette anni realizzò l' allestimento del boccascena di una villa privata ; eseguì in quell'occasione sei grandi figure di maschere , soggetto che
gli
rimase caro anche moltissimi anni dopo .
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Gli ottimi risultati conseguiti all' Accademia
gli
consentirono di vincere una borsa di studio per un viaggio a Roma che compì nel 1917 ; nel suo ritorno in Toscana passò per Orvieto città nella quale soggiornava Croatto e non è escluso si recasse là proprio per incontrarlo .
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Si diplomò all' Accademia di Belle Arti e frequentò la Scuola Libera del Nudo ;
gli
furono presto riconosciuti i meriti ( D. Trentacoste lo considerò un talento !
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Espose alla Prima Biennale Nazionale di Napoli , ma si manifestò nel suo animo un profondo cambiamento interiore :
gli
interessi personali si orientarono all' uomo , alla commedia della vita .
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Nel 1925 affrontò La morte di un autore opera che
gli
consentì di vincere il Premio Ussi .
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Dal 1925 al 1939 lavorò nello studio di Lungarno Guicciardini che aveva sistemato nella navata di una chiesa sconsacrata : questo studio
gli
ispirò diverse tele espressive .
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Il contatto con le opere dei grandi maestri del passato , inoltre , consentì a Marchig di stabilire un legame stretto tattile con
gli
autori nell' intervento di recupero .
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Giannino parlava correttamente la lingua tedesca e ciò favorì
gli
scambi d' idee con l' illustre esperto che usava abitualmente quest' idioma .
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Egli si recava spesso nello studio di Firenze per ammirare la pulitura e
gli
interventi te di Giannino sulle opere dei secoli passati alle quali fu particolarmente interessato .
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Il lavoro editoriale
gli
consentì pure di comprendere pienamente la gran funzione del mezzo fotografico nel settore artistico .
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Fu così che restaurò il Polittico di Savona del Foppa in seguito esposto alla Mostra d' Arte Genovese del 1947. Marchig ripercorse dunque il pensiero di Berenson , si arricchì di nuove concezioni estetiche , perfezionò sempre più
gli
interventi sulla materia e sulle tele e si sentì interiormente più completo nella cultura del ricordo , nel destino della memoria che rende unico l' artista .
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