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Singolare il confronto tra dati scaturenti dalle due tabelle e riguardanti il settore
delle
" costruzioni " .
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Se consideriamo invece il comparto industriale , il relativo core business provoca parallelamente
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" esternalità negative " , quali l' inquinamento e , di conseguenza , l' impresa ha l' esigenza di elargire sotto forma di liberalità una parte più o meno cospicua del reddito d' impresa , per cercare di ovviare all' influenza del processo produttivo sull' impatto ambientale .
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Soprattutto , dunque , per tale motivo c'è stata l' esigenza , da parte del legislatore , di attuare una politica di ampliamento
delle
agevolazioni per coloro i quali sostengono oneri di utilità sociale , sfociata , come visto , con l' emanazione del decreto legge n. 35 / 2005 e della successiva circolare n. 39 / E dell' Agenzia delle Entrate .
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A comprova della bassa incidenza delle erogazioni liberali effettuate , è bene rilevare che l' utile economico
delle
attività di " costruzioni " ( 1.428.406.680 euro ) è simile a quello appartenente ad altri settori , come per esempio quello del " commercio al dettaglio di auto e moto " ( 1.732.217.610 euro ) , ma quest' ultimo può contare su : più del triplo delle erogazioni effettuate ( 3.568.200.000 euro contro 1.018.450 euro ) quasi la metà delle imprese interessate ( 247 contro 408 ) .
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Se rivolgiamo lo sguardo alle regioni che sostengono maggiormente oneri di utilità sociale , troviamo ancora , in una posizione di preminenza , la Lombardia , forte del 39,10 per cento sul totale
delle
contribuzioni nazionali per un ammontare pari a 54.467.610 euro , seguita dal Piemonte ( 27.564.340 euro pari al 19,79 per cento ) e dal Veneto ( 16.241.540 euro pari all ' 11,66 per cento ) .
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Soprattutto , dunque , per tale motivo c'è stata l' esigenza , da parte del legislatore , di attuare una politica di ampliamento delle agevolazioni per coloro i quali sostengono oneri di utilità sociale , sfociata , come visto , con l' emanazione del decreto legge n. 35 / 2005 e della successiva circolare n. 39 / E dell' Agenzia
delle
Entrate .
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A comprova della bassa incidenza delle erogazioni liberali effettuate , è bene rilevare che l' utile economico delle attività di " costruzioni " ( 1.428.406.680 euro ) è simile a quello appartenente ad altri settori , come per esempio quello del " commercio al dettaglio di auto e moto " ( 1.732.217.610 euro ) , ma quest' ultimo può contare su : più del triplo
delle
erogazioni effettuate ( 3.568.200.000 euro contro 1.018.450 euro ) quasi la metà delle imprese interessate ( 247 contro 408 ) .
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Dall' esame dei dati emerge che è il settore dell ' " intermediazione monetaria e finanziaria " a farla da padrone : infatti , il totale
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erogazioni effettuate dall' attività in esame è pari a oltre 48 milioni di euro su un totale nazionale di 139 milioni ( il 34,87 per cento ) .
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Dall' esame dei dati emerge che è ancora il Nord Italia a farla da padrone e con una percentuale ancora più alta rispetto da quella scaturente dall' analisi precedente : il totale
delle
erogazioni effettuate nella macroarea in esame , infatti , è pari a 115.697.610 euro su un totale di 139.287.910 euro a livello nazionale , corrispondente a una percentuale pari all ' 83,07 per cento .
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Se , infatti , con le precedenti considerazioni si è cercato di sottolineare l' incidenza in termini numerici
delle
erogazioni liberali ( ovvero la suddivisione per regione delle società che sostengono tali oneri ) , con l' analisi in questione si attua un confronto tra le regioni in relazione a grandezze non più numeriche , bensì economiche , effettuando un paragone tra l' utile economico e l' ammontare delle erogazioni su base regionale .
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Se , infatti , le considerazioni precedenti hanno cercato di sottolineare l' incidenza in termini numerici
delle
erogazioni liberali , con questo prospetto si attua un confronto tra i settori merceologici in relazione a grandezze non più numeriche , bensì economiche , effettuando un paragone tra l' utile economico e l' ammontare delle erogazioni su base settoriale .
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Quello che emerge è un quadro d' assieme che vede le società con un reddito imponibile superiore ai 2.582.280 euro contribuire maggiormente al sistema
delle
erogazioni liberali con un apporto in termini economici di 122.158.580 euro su un totale nazionale di 139.287.910 euro , per una incidenza dell ' 87,70 per cento .
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Le società con un volume d' affari di oltre 258 milioni di euro sono quelle che contribuiscono maggiormente al sistema
delle
erogazioni liberali con un apporto in termini quantitativi del 40,21 per cento ( 152 società su 378 ) ed economici per un importo di oltre 56 milioni di euro .
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Ancora indietro , rispetto alle altre macro aree , risulta essere il Sud Italia , che non arriva all' 1 per cento
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erogazioni liberali effettuate a livello nazionale ( 0,76 per cento , poco più di 1 milione di euro a fronte di un totale di quasi 140 milioni di euro ) .
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Sicuramente , grazie a questo nuovo impianto normativo , l' ammontare in termini quantitativi ed economici
delle
erogazioni liberali effettuate dalle società di capitali non potrà che migliorare in futuro .
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A comprova della bassa incidenza
delle
erogazioni liberali effettuate , è bene rilevare che l' utile economico delle attività di " costruzioni " ( 1.428.406.680 euro ) è simile a quello appartenente ad altri settori , come per esempio quello del " commercio al dettaglio di auto e moto " ( 1.732.217.610 euro ) , ma quest' ultimo può contare su : più del triplo delle erogazioni effettuate ( 3.568.200.000 euro contro 1.018.450 euro ) quasi la metà delle imprese interessate ( 247 contro 408 ) .
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Se poi , entrando ancora nello specifico , misuriamo l' incidenza
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erogazioni liberali effettuate da questa classe di volume d' affari sull' utile economico conseguito dalle società appartenenti a essa , si rileva una percentuale pari allo 0,19 per cento ( 56 milioni di euro di erogazioni liberali effettuate a fronte di un utile economico pari a quasi 30 miliardi di euro ) .
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Conclusioni L' indagine condotta sulla distribuzione delle frequenze e degli ammontari delle variabili che formano il reddito d' impresa ci permette di verificare , a prescindere dalla variabile considerata , qual è il reale contributo economico che le società di capitali elargiscono sotto forma di liberalità e di giungere alla conclusione che è ancora troppo tenue l' incidenza delle stesse a fronte dell' utile economico conseguito : infatti , il totale
delle
erogazioni liberali effettuate in Italia per l' anno 2000 ammontava a poco più di 139 milioni di euro , ovvero solo allo 0,18 per cento dell' utile economico conseguito a livello nazionale dalle società di capitali ( 78 miliardi di euro ) .
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Distribuzione delle erogazioni liberali per regione Considerando l' incidenza
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erogazioni liberali nelle società di capitali in relazione alla loro ubicazione geografica ( tabella n. 1 ) e suddividendo il nostro Paese nelle tre macroaree tradizionali ( nord , centro e sud ) , ci accorgiamo che 5.373 società di capitali del nord Italia ( su un totale nazionale di 6.665 ) effettuano erogazioni liberali , per una percentuale dell ' 80,63 per cento .
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Distribuzione
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erogazioni liberali per attività I dati forniti dal Sistan sulle società di capitali per l' anno 2000 ci permette altresì di delineare la tendenza delle società di capitali a effettuare erogazioni liberali , con riferimento al settore di attività di appartenenza .
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