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, un appello ai 27 Ministri degli Affari esteri che si riuniranno a Marsiglia il 15 e 16 novembre 2000 per la quarta volta , affinché conferiscano nuovo slancio al processo di Barcellona , in particolare per quanto riguarda il terzo asse del partenariato che prevede un maggiore accento sulla dimensione sociale , culturale e umana ; sono convinti che , per la costruzione di una zona di pace , di sicurezza , di libero scambio e di prosperità euromediterranea à necessario anzitutto un dinamismo convergente delle economie , delle culture , delle strutture sociali e , successivamente , delle
società
; si considerano , senza aspirare all' esclusiva , i rappresentanti qualificati della società civile organizzata per la presenza , al loro interno , dei principali responsabili rappresentativi delle forze economiche e sociali dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo ; ritengono che un dialogo permanente e strutturato fra l' Unione europea ed i governi dei 27 paesi partner , da un lato , e la società civile organizzata , dall' altro , necessiti lo sviluppo di organi consultivi di rappresentanza degli operatori economici e sociali in tutta la regione e auspicano , per poter attuare questo dialogo permanente ,
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Insistono affinché questa tendenza non si traduca nell' esclusione di progetti provenienti dalla base , favorevoli ai protagonisti della
società
civile , poiché ciò sarebbe contrario allo spirito del partenariato ; insistono sulla necessità di elaborare un vero programma di informazione e di comunicazione sul partenariato euromediterraneo , si compiacciono della proposta della Commissione europea mirata a creare una denominazione " partenariato euromediterraneo " , e chiedono che tale denominazione venga attribuita anche alle iniziative di cooperazione intraprese dagli attori locali .
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3. I Consigli economici e sociali ed istituzioni analoghe partecipanti al Sesto Vertice : prendono nota dei documenti recentemente elaborati dal Consiglio europeo di Feira , dalla presidenza francese dell' Unione europea , dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo , che sottolineano all' unisono l' importanza del contributo della
società
civile e la necessità di rafforzare la dimensione sociale del partenariato ; ribadiscono la richiesta di definire un vero programma sociale euromediterraneo poiché ritengono che l' impegno dell' Unione europea in questo processo debba implicare l' attuazione di misure di accompagnamento sociale ; sottolineano , in accordo con la Strategia comune del Consiglio europeo , la necessità di rafforzare il dialogo sociale ed il proprio impegno in questo settore , in particolare attraverso l' attuazione di programmi di cooperazione ; confermano la propria volontà di rafforzare l' istruzione e la formazione professionale e di favorire un miglior inserimento dei giovani
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centro dei dibattiti ; ricordano i tre aspetti del partenariato euromediterraneo , ovvero : un partenariato politico e di sicurezza , un partenariato economico e finananziario e un partenariato nei settori sociale , culturale e umano ; ricordano le azioni intraprese in quest' ambito ( organizzazione di vertici annuali , costituzione di gruppi di lavoro ed elaborazione di programmi di cooperazione ) ed i loro importanti contributi alla realizzazione di questo partenariato ; sottolineano il loro impegno riguardo al rispetto dei diritti dell' uomo , nonché il ruolo che possono svolgere in questo ambito , in qualità di rappresentanti della
società
civile organizzata , pilastro essenziale della democrazia ; deplorano lo stato di tensione nel Medio Oriente , esprimono profonda preoccupazione per gli avvenimenti drammatici che vive questa regione , le cui vittime sono essenzialmente civili , e ricordano che l' instaurazione di una pace giusta e durevole , nello spirito di un impegno positivo e pacificatore dell' incontro tra Shimon PERES e Yasser ARAFAT e nel rispetto del quadro delle Nazioni Unite , à una condizione necessaria allo sviluppo della regione ; sostengono le azioni mirate alla conclusione di accordi di pace in Medio Oriente e all' adozione della Carta
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di pace , di sicurezza , di libero scambio e di prosperità euromediterranea à necessario anzitutto un dinamismo convergente delle economie , delle culture , delle strutture sociali e , successivamente , delle società ; si considerano , senza aspirare all' esclusiva , i rappresentanti qualificati della società civile organizzata per la presenza , al loro interno , dei principali responsabili rappresentativi delle forze economiche e sociali dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo ; ritengono che un dialogo permanente e strutturato fra l' Unione europea ed i governi dei 27 paesi partner , da un lato , e la
società
civile organizzata , dall' altro , necessiti lo sviluppo di organi consultivi di rappresentanza degli operatori economici e sociali in tutta la regione e auspicano , per poter attuare questo dialogo permanente , una consultazione regolare tra il Comitato euromediterraneo del processo di Barcellona ed il Comitato di mo nitoraggio dei Consigli economici e sociali ed istituzioni analoghe .
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il 15 e 16 novembre 2000 per la quarta volta , affinché conferiscano nuovo slancio al processo di Barcellona , in particolare per quanto riguarda il terzo asse del partenariato che prevede un maggiore accento sulla dimensione sociale , culturale e umana ; sono convinti che , per la costruzione di una zona di pace , di sicurezza , di libero scambio e di prosperità euromediterranea à necessario anzitutto un dinamismo convergente delle economie , delle culture , delle strutture sociali e , successivamente , delle società ; si considerano , senza aspirare all' esclusiva , i rappresentanti qualificati della
società
civile organizzata per la presenza , al loro interno , dei principali responsabili rappresentativi delle forze economiche e sociali dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo ; ritengono che un dialogo permanente e strutturato fra l' Unione europea ed i governi dei 27 paesi partner , da un lato , e la società civile organizzata , dall' altro , necessiti lo sviluppo di organi consultivi di rappresentanza degli operatori economici e sociali in tutta la regione e auspicano , per poter attuare questo dialogo permanente , una consultazione regolare tra il Comitato euromediterraneo del processo di Barcellona ed il Comitato
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