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Il primo giugno 1947 fu pronto l' opuscolo di propaganda de " Le Vette "
nel
quale v'erano anche , i primi ventisei titoli della collana : manifestava una certa presunzione e troppo ottimismo !
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Fu così che restaurò il Polittico di Savona del Foppa in seguito esposto alla Mostra d' Arte Genovese del 1947. Marchig ripercorse dunque il pensiero di Berenson , si arricchì di nuove concezioni estetiche , perfezionò sempre più gli interventi sulla materia e sulle tele e si sentì interiormente più completo nella cultura del ricordo ,
nel
destino della memoria che rende unico l' artista .
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Nel
1925 affrontò La morte di un autore opera che gli consentì di vincere il Premio Ussi .
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Nel
1969 , su insistenza della compagna , Giannino riprese la pittura e tornò ad affrontare i soggetti che prediligeva senza dimenticare la casa dei suoi genitori in Carso e qualche altro ricordo inevitabilmente sfumato e indistinto di Trieste .
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Negli
anni Cinquanta ebbero inizio i soggiorni di Marchig e di Jeanne in America settentrionale ; nel 1953 si fermarono tre mesi a lavorare per il Metropolitan Museum of Art e assieme restaurarono un pannello di Hubert van Eych ; vi fecero ritorno nel 1955 su invito di un collezionista .
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Nel
dopoguerra Marchig iniziò una nuova vita con l' entusiasmo di un ragazzo , ma una velata malinconia rimase sempre in lui : divenne direttore della collana d' arte " Le Vette " ( il titolo allude alla solitudine delle montagne che amava , ma anche al vertice pittorico raggiunto idealmente dai dipinti presi in esame ) .
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Nel
1937 Marchig ottenne un buon successo a Berlino con il ritratto del pittore Nomellini e a Parigi con il pannello per il padiglione dell' Agricoltura per l' Esposizione Mondiale con il quale vinse la medaglia d' oro .
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Nel
1945 Marchig si operò con convinzione ed energia per portare a Firenze una mostra della pittura francese e organizzò un' importante mostra antologica estesa dalle origini a Cezanne ; la prefazione del catalogo fu scritta dall' americano .
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Nei
mesi precedenti lo scoppio della Prima Guerra frequentò lo studio d' Orell del quale ammirò i raffinati grafismi e l' elegante disegno ; purtroppo le testimonianze dell' attività triestina sono assai scarse e irrilevanti e gli indizi del suo operare sono ipotizzabili .
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Negli
anni Settanta realizzò soltanto otto opere : tre dipinti sul Carnevale , alcune nature morte e la serie di tele Alla ricerca del tempo perduto dal titolo proustiano .
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Nel
1920 fu vincitore del Concorso Stibbert con Il trittico del Calvario ; a Trieste tenne una mostra personale alla Galleria Michelazzi , espose alla Permanente ed ebbe pure una mostra di soli ritratti : fu il momento della XII Esposizione Internazionale di Venezia e Marchig portò un Trittico .
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Nel
1922 presentò alla XIII Biennale Veneziana La danzatrice orientale e fu scandalo , ma anche a Brera : oscillò fra ascetismo e sensualità alternando i due temi sulla tela .
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La prossima mostra al Museo Revoltella riconoscerà definitivamente il valore di Marchig : sarà un' occasione unica da non lasciarsi sfuggire per il gran numero d' opere di provenienza pubblica e privata presenti nelle sale L' importanza del percorso artistico di Marchig è del resto testimoniato dalla presenza di parecchie sue opere pittoriche nelle collezioni pubbliche :
nella
Galleria d' Arte Moderna di Palazzo Pitti sono conservate La morte di un autore e una Natura Morta con fiori ; nelle Civiche raccolte d' Arte Castello Sforzesco - Galleria d' Arte Moderna è conservato Fine di un giorno d' estate .
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Dal 1932 al 1980 i dipinti del pittore non comparvero più nelle mostre d' arte di Trieste :
nel
1980 , tuttavia , molti appassionati poterono visitare a Trieste , presso le sale della Stazione Marittima , una mostra retrospettiva che comprendeva parecchie opere : il catalogo fu presentato da Giulio Montenero .
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Gli ottimi risultati conseguiti all' Accademia gli consentirono di vincere una borsa di studio per un viaggio a Roma che compì nel 1917 ;
nel
suo ritorno in Toscana passò per Orvieto città nella quale soggiornava Croatto e non è escluso si recasse là proprio per incontrarlo .
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La prossima mostra al Museo Revoltella riconoscerà definitivamente il valore di Marchig : sarà un' occasione unica da non lasciarsi sfuggire per il gran numero d' opere di provenienza pubblica e privata presenti nelle sale L' importanza del percorso artistico di Marchig è del resto testimoniato dalla presenza di parecchie sue opere pittoriche nelle collezioni pubbliche : nella Galleria d' Arte Moderna di Palazzo Pitti sono conservate La morte di un autore e una Natura Morta con fiori ;
nelle
Civiche raccolte d' Arte Castello Sforzesco - Galleria d' Arte Moderna è conservato Fine di un giorno d' estate .
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Negli anni Cinquanta ebbero inizio i soggiorni di Marchig e di Jeanne in America settentrionale ;
nel
1953 si fermarono tre mesi a lavorare per il Metropolitan Museum of Art e assieme restaurarono un pannello di Hubert van Eych ; vi fecero ritorno nel 1955 su invito di un collezionista .
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Continuò le sue peregrinazioni : fu in Svezia , Danimarca e Svizzera ;
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1949 in un rientro in Italia , conobbe Jeanne pittrice , restauratrice e studiosa d' arte che divenne la sua compagna .
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Fu ancora presente alle Biennali Veneziane del 1926 , 1928 , 1930 e 1932. Fece molti viaggi in Italia dove tenne mostre personali un po' dovunque e all' estero ( espose a Varsavia nel '20 , a Vienna , Praga e Lione nel '22 , a Brighton nel '26 , ad Amburgo
nel
'27 , al Cairo e a Madrid nel '27 ) .
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Consolidò la propria formazione e fu attratto dall' arte belga che poté ammirare
nei
saloni delle Biennali Veneziane .
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