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L' unico altro settore ad attestarsi su una percentuale economica di erogazioni liberali sopra il 10 per cento è quello relativo alla " fabbricazione di prodotti chimici , fibre sintetiche e artificiali " , con l ' 11,74 per cento di società operanti che effettuano liberalità (
per
un totale di oltre 16 milioni di euro ) .
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Su tutte , spiccano le attività di " intermediazione monetaria e finanziaria " con 450 società che effettuano liberalità su 4.001 ,
per
una percentuale pari all ' 11,25 per cento , di " fabbricazione di prodotti chimici , fibre sintetiche e artificiali " con 205 società su 2.142 ( il 9,62 per cento ) e di " assicurazione e fondi pensione " con 20 società su 183 ( il 10,93 per cento ) .
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È il caso , ad esempio , del settore bancario e creditizio in generale , nella quale accezione rientrano anche le fondazioni bancarie che ,
per
statuto , hanno l' obbligo di sostenere oneri di utilità sociale .
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Soprattutto , dunque ,
per
tale motivo c'è stata l' esigenza , da parte del legislatore , di attuare una politica di ampliamento delle agevolazioni per coloro i quali sostengono oneri di utilità sociale , sfociata , come visto , con l' emanazione del decreto legge n. 35 / 2005 e della successiva circolare n. 39 / E dell' Agenzia delle Entrate .
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Quello che emerge è un quadro d' assieme che vede le società con un reddito imponibile superiore ai 2.582.280 euro contribuire maggiormente al sistema delle erogazioni liberali con un apporto in termini economici di 122.158.580 euro su un totale nazionale di 139.287.910 euro ,
per
una incidenza dell ' 87,70 per cento .
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Se consideriamo invece il comparto industriale , il relativo core business provoca parallelamente delle " esternalità negative " , quali l' inquinamento e , di conseguenza , l' impresa ha l' esigenza di elargire sotto forma di liberalità una parte più o meno cospicua del reddito d' impresa ,
per
cercare di ovviare all' influenza del processo produttivo sull' impatto ambientale .
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Distribuzione delle erogazioni liberali per regione Considerando l' incidenza delle erogazioni liberali nelle società di capitali in relazione alla loro ubicazione geografica ( tabella n. 1 ) e suddividendo il nostro Paese nelle tre macroaree tradizionali ( nord , centro e sud ) , ci accorgiamo che 5.373 società di capitali del nord Italia ( su un totale nazionale di 6.665 ) effettuano erogazioni liberali ,
per
una percentuale dell ' 80,63 per cento .
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Con riferimento a questa variabile , la tabella n. 3 mostra ,
per
ogni singolo settore di attività , il numero delle società di capitali operanti e quelle che , fra queste , effettuano liberalità .
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Con riferimento alle singole regioni , il primato ,
per
numero di società e influenza quantitativa di queste sul dato nazionale spetta alla Lombardia con 2.386 società e una percentuale del 35,80 per cento , seguita dall' Emilia Romagna ( 1.284 società per una percentuale del 19,26 per cento ) e dal Veneto ( 717 società per una percentuale del 10,76 per cento ) .
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Se da un lato l' attività in questione può contare su 33.566 società di capitali ( terza attività in Italia per numero di società operanti ) , dall' altro ha solamente 408 imprese che sostengono oneri sociali ,
per
una contribuzione pari a poco più di 1 milione di euro ( lo 0,73 per cento su base nazionale ) .
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A seguire troviamo le attività " immobiliari , noleggio , informatica " con 773 società e una percentuale pari all ' 11,60 per cento e , con percentuali che non arrivano all' 8 per cento , l' attività di " fabbricazione e manutenzione di macchine ed apparecchiature meccaniche " ( 526 società ) , quella di " produzione e fabbricazione di metalli " ( 514 società ) e , staccata di due punti percentuali , quella di " costruzioni " ( 408 società ,
per
un' incidenza del 6,12 per cento ) .
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Conclusioni L' indagine condotta sulla distribuzione delle frequenze e degli ammontari delle variabili che formano il reddito d' impresa ci permette di verificare , a prescindere dalla variabile considerata , qual è il reale contributo economico che le società di capitali elargiscono sotto forma di liberalità e di giungere alla conclusione che è ancora troppo tenue l' incidenza delle stesse a fronte dell' utile economico conseguito : infatti , il totale delle erogazioni liberali effettuate in Italia per l' anno 2000 ammontava a poco più di 139 milioni di euro , ovvero solo allo 0,18
per
cento dell' utile economico conseguito a livello nazionale dalle società di capitali ( 78 miliardi di euro ) .
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Se poi , entrando ancora nello specifico , misuriamo l' incidenza delle erogazioni liberali effettuate da questa classe di volume d' affari sull' utile economico conseguito dalle società appartenenti a essa , si rileva una percentuale pari allo 0,19
per
cento ( 56 milioni di euro di erogazioni liberali effettuate a fronte di un utile economico pari a quasi 30 miliardi di euro ) .
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La regione che detiene invece la migliore incidenza nella corresponsione di oneri di utilità sociale , rispetto all' utile economico delle società presenti nel territorio , è il Veneto con lo 0,36 per cento ( 16 milioni di euro a fronte di un utile pari a 4 miliardi e mezzo ) , seguito dalla Toscana con lo 0,24 per cento ( 6 milioni e mezzo di euro con 2 miliardi e 700 milioni di euro di utile ) e dall' Emilia Romagna e dalle Marche con lo 0,23
per
cento ( rispettivamente quasi 13 milioni di euro con 5 miliardi e mezzo di euro utile e 1 milione e 800-mila euro con 763 milioni di utile ) .
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La regione che detiene invece la migliore incidenza nella corresponsione di oneri di utilità sociale , rispetto all' utile economico delle società presenti nel territorio , è il Veneto con lo 0,36 per cento ( 16 milioni di euro a fronte di un utile pari a 4 miliardi e mezzo ) , seguito dalla Toscana con lo 0,24
per
cento ( 6 milioni e mezzo di euro con 2 miliardi e 700 milioni di euro di utile ) e dall' Emilia Romagna e dalle Marche con lo 0,23 per cento ( rispettivamente quasi 13 milioni di euro con 5 miliardi e mezzo di euro utile e 1 milione e 800-mila euro con 763 milioni di utile ) .
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La regione che detiene invece la migliore incidenza nella corresponsione di oneri di utilità sociale , rispetto all' utile economico delle società presenti nel territorio , è il Veneto con lo 0,36
per
cento ( 16 milioni di euro a fronte di un utile pari a 4 miliardi e mezzo ) , seguito dalla Toscana con lo 0,24 per cento ( 6 milioni e mezzo di euro con 2 miliardi e 700 milioni di euro di utile ) e dall' Emilia Romagna e dalle Marche con lo 0,23 per cento ( rispettivamente quasi 13 milioni di euro con 5 miliardi e mezzo di euro utile e 1 milione e 800-mila euro con 763 milioni di utile ) .
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Se da un lato l' attività in questione può contare su 33.566 società di capitali ( terza attività in Italia per numero di società operanti ) , dall' altro ha solamente 408 imprese che sostengono oneri sociali , per una contribuzione pari a poco più di 1 milione di euro ( lo 0,73
per
cento su base nazionale ) .
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Ancora indietro , rispetto alle altre macro aree , risulta essere il Sud Italia , che non arriva all' 1 per cento delle erogazioni liberali effettuate a livello nazionale ( 0,76
per
cento , poco più di 1 milione di euro a fronte di un totale di quasi 140 milioni di euro ) .
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Ancora indietro , rispetto alle altre macro aree , risulta essere il Sud Italia , che non arriva all' 1
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cento delle erogazioni liberali effettuate a livello nazionale ( 0,76 per cento , poco più di 1 milione di euro a fronte di un totale di quasi 140 milioni di euro ) .
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Confrontando il dato regionale con quello nazionale , le uniche regioni del sud Italia che detengono un' incidenza percentuale superiore all' 1
per
cento rispetto al dato numerico nazionale , sono la Puglia e la Sicilia , rispettivamente con l' 1,02 per cento e l' 1,13 per cento .
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