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creat36 Era - quello - lo stridio subito smorzato di un animale alla catena , obbligato ad essere obbediente , a chinare il capo fin dall' inizio , da subito e forse per sempre .
creat36 Il dolore , il grande Dolore - quello che schianta e buca fino al midollo vivo - lo conosceva bene , lo aveva esperito quando la sua adorata moglie che sorrideva proprio a lui da quella bella foto allegra , gli aveva autoritariamente imposto di dormire per sempre in un lettuccio nella camera da letto delle figlie , un letto che lei aveva posizionato vicino alla porta così che lui , uscendo presto al mattino per andare a lavorare non potesse svegliare le bambine - un lettuccio da scapolo , o da asceta , non voleva più altri figli dopo avere avuto il maschio e anche un aborto , e nemmeno voleva più lui , e non c'era modo che lui riuscisse a cambiare la sua decisione .
creat36 Quella mattina si era fermato a lungo a guardarla , era così affascinante ai suoi occhi in quella bella fotografia in bianco e nero , lui se ne era rimasto lì in piedi - vicino alla cassapanca che era appartenuta a delle sue zie vecchissime - con la testa piena di pensieri , gli sembrava ancora lì con lui , davanti a lui , aveva indosso un elegante vestito a fiorellini - certo le tonalità erano quelle del verde oliva , e del rosa screziato , era sicuro di ricordare perfettamente - e con una scollatura ovale con al di sotto una specie di guarnizione geometrica di materiale diverso dal resto del vestito - certo il vestito l'
creat36 reincarnazione del mitico Popoye dei fumetti , un Popoye invecchiato malamente ) quel vecchio relitto dal giaccone di pelle rivoltato e non della sua misura , che mendicava a chiunque entrasse qualcosa da fumare nella Casa Protetta , là dove lui si recava per la solita medicazione di una piaga da decubito al tallone sinistro ( dovuta alla forzata immobilità dopo la caduta e il conseguente trauma cranico ) : il legionario camminava sempre nella stessa zona - esattamente in prossimità alla macchina produttrice di bevande per gli avventizi e gli ospiti - in quello spazio circoscritto nell' atrio di quella casa di riposo che aveva uno spazio in comune con l' entrata di un servizio ambulatoriale aperto all' intera popolazione di quel paesotto .
creat36 educazione che gli era stata impartita da una madre sempre vestita di nero - o almeno lui la ricordava così - una madre che cominciava le sue orazioni quando l' alba non si era neppure preannunciata , ancora distesa nel letto , una figurina leggermente ingobbita in una sorta di palandrana bianca e grezza , e che - appoggiata pallida su dei doppi cuscini rialzati - iniziava le sue giornate con lunghi gesti ammonitori , e oranti , lei che pareva genuflessa e rassegnata perfino lì in quella posizione leggermente sollevata , su quel suo grande letto matrimoniale sormontato da quella che doveva essere una riproduzione a mò di scultura di un gigantesco rosario dalle gocce vetrose di color sberluccicante di lapizlazzolo , un rosario appoggiato di traverso con delle foglie di palma benedetta appuntate al di sopra di una magnifica fotografia di una sua figlioletta morta neonata .
creat36 vandea , pronta al sommovimento reazionario , con le sue proprie schiere di donne - madri , di uomini misogini , di preti finto-modernisti pronti alla conversione degli infedeli , e dei trasgressori , preti tendenti con tutte le loro forze - anche se senza farsene vedere - alla metanoia di quei ribelli che non volevano inserirsi meccanicamente nell' ordine costitutivo e istituzionalizzato , sua figlia forse aveva davvero ragione , anche se era duro doverlo ammettere , e poi del resto anche lui aveva imparato a conoscerli i preti , l' ideale poi fallito di sua madre era stato quello che lui alla fine dei suoi studi classici si facesse prete , i preti nella sua famiglia erano sempre stati considerati , erano davvero avvolti in un' aura sacrale , e le parole da loro pronunciate , i loro sermoni davvero e solo degli obblighi a cui chinare il capo .
creat36 Il dolore , il grande Dolore - quello che schianta e buca fino al midollo vivo - lo conosceva bene , lo aveva esperito quando la sua adorata moglie che sorrideva proprio a lui da quella bella foto allegra , gli aveva autoritariamente imposto di dormire per sempre in un lettuccio nella camera da letto delle figlie , un letto che lei aveva posizionato vicino alla porta così che lui , uscendo presto al mattino per andare a lavorare non potesse svegliare le bambine - un lettuccio da scapolo , o da asceta , non voleva più altri figli dopo avere avuto il maschio e anche un aborto
creat36 Con se stesso si comportava quale cerbero , si autoimponeva cesure e censure , un po' masochista davvero , ma era solo l' effetto di una educazione asfitticamente coercitiva , gerarchica e punitiva , una educazione che una delle figlie - quella che sembrava essere più acculturata - definiva " vandeana " , con una smorfia di intellettualistico disprezzo sul volto , ed anche un po' di nascosta pietà per lui , dopotutto .
creat36 Riprese più volte fiato durante l' opera di ricomposizione - forse si poteva benissimo rimettere a posto con poco , avrebbe applicato quella colla speciale che teneva nel mobiletto dove era appoggiato il telefono fisso - paziente e paziente , con le sue mani dalla pelle già secca e tagliuzzata per via dei geloni del freddo inverno montano , non sentiva nessun dolore per via delle minuscole scheggiature procurate dal contatto con quei pezzettini di vetro , nella sua vita - in quella sua vita dove i sentimenti erano recintati ferreamente come nei piccoli recinti domestici degli allevamenti terricoli - nulla gli poteva fare più male .
creat36 E lui la ricordava spesso quella sua madre , soprattutto di prima mattina ( e forse quei suoi ricordi mattuttini in cui lui passava in rassegna i familiari vivi e quelli defunti si sarebbero potuti considerare delle specie di litanie rituali fatte in silenzio ) quando gli veniva in mente con quella sua sequela di movimenti che volevano essere ieratici , e che in realtà risultavano ripetitivi ed anche un po' scomposti - talmente grande era il tremore materno al cospetto dell' Innominabile - da farla sembrare una ossuta sacerdotessa isterica , al modo delle prefiche pagate alle cerimonie funebri , una sacerdotessa pallida e dal colore di chi sta per diventare esanime entro breve , bianca sulle lenzuola e il copriletto bianchi , con delle occhiaie bluastre al di sotto
creat36 Nello strascichio sfibrato - altalenante - delle ciabatte , venivano disegnate rotte sempre uguali a se stesse , lungo i corridoi e per ogni stanza di quella sua bella abitazione , lui ormai camminava dove aveva già camminato , i suoi tragitti assomigliavano a quelli del vecchio esponente della Legione straniera nella guerra d' Algeria , il vecchio beone dalle mille screziature violacee su di volto che pareva gommoso ( sembrava la reincarnazione del mitico Popoye dei fumetti , un Popoye invecchiato malamente ) quel vecchio relitto dal giaccone di pelle rivoltato e non della sua misura , che mendicava a chiunque entrasse qualcosa da fumare nella Casa Protetta , là dove lui si recava per la solita medicazione di una piaga da decubito al tallone sinistro ( dovuta alla forzata immobilità dopo la caduta e il conseguente trauma cranico ) : il legionario camminava
creat36 Quella mattina si era fermato a lungo a guardarla , era così affascinante ai suoi occhi in quella bella fotografia in bianco e nero , lui se ne era rimasto lì in piedi - vicino alla cassapanca che era appartenuta a delle sue zie vecchissime - con la testa piena di pensieri , gli sembrava ancora lì con lui , davanti a lui , aveva indosso un elegante vestito a fiorellini - certo le tonalità erano quelle del verde oliva , e del rosa screziato , era sicuro di ricordare perfettamente - e con una scollatura ovale con al di sotto una specie di guarnizione geometrica di materiale diverso dal resto del vestito - certo il vestito l' aveva disegnato lei in proprio , e aveva poi messo quell'applicazione a ingentilire il tutto , a rendere il modello più stiloso , faceva spesso tagliare e poi fare i modelli dei vestiti più eleganti da una sua sarta molto brava nel taglio - se ne era rimasto lì più del solito , quasi in contemplazione , ma alla
creat36 Lui quando lei glielo aveva detto se ne era rimasto in silenzio , aveva ingoiato tutto senza parole , come se ogni singola parola che avesse mai potuto pronunciare allora potesse ferirlo , e lacerarlo , ancora di più , ogni parola possibile trasformata in una minuscola scheggia arcuata di vetro ( quelle della fotografia gli incidevano ora piccole incisioni superficiali sulle mani nodose ) lui al pari dei i polli di allevamento o dei maiali da ingrasso che ingoiano frenetici qualsiasi pappone gli diano , fosse pure indigesto .
creat36 Prima del trauma cranico in seguito a una caduta accidentale da un gradino che era un ' unica lastra di ghiaccio , godeva di una salute integra , quasi intatta : un terricolo terragno , ecco l' affermazione che meglio lo definiva , perfino il colore della sua pelle era polveroso , dell' identico colore del deserto , quello della materia inerte , simile a quella friabile e incoerente di cui è fatta la crosta terrestre , forse perchè era per la maggior parte della giornata all' aria aperta .
creat36 Prima del trauma cranico in seguito a una caduta accidentale da un gradino che era un ' unica lastra di ghiaccio , godeva di una salute integra , quasi intatta : un terricolo terragno , ecco l' affermazione che meglio lo definiva , perfino il colore della sua pelle era polveroso , dell' identico colore del deserto , quello della materia inerte , simile a quella friabile e incoerente di cui è fatta la crosta terrestre , forse perchè era per la maggior parte della giornata all' aria aperta .
creat36 Ed ora tendeva anche a un leggerissimo rattrapimento - no , la parola rattrapimento non era poi quella giusta , dimostrava molto meno dei suoi anni effettivi - all' ulteriore involuzione scheletrica del suo guscio molle , sempre più giù , sempre più verso il basso .
creat36 Giuseppe - era quello il suo nome - era un uomo compassato , manieristicamente compassato .
creat36 E adesso , proprio sulla parete dirimpetto al suo lettuccio , quella illuminata da una finestra esposta a ovest , gli sorridevano , da differenti pose , ben sette nipotini , sembravano guardarlo da un' infinita distanza , chiusi sotto vetro , come degli animaletti da eposizione al di là di una teca di cristallo .
creat36 colori vivaci su una tavoletta di legno : i personaggi erano disegnati in modo semplice , quasi infantile , gli sembrava un tentativo di riproduzione stilistica di vecchie icone bizantine , e lui l' aveva messa sul comodino , vicino alla lampada , e ai suoi occhiali da presbite di misura standard comperati a basso prezzo in farmacia , era una immagine che lo riportava all' infanzia , gli dava un senso di serenità se per caso si svegliava di colpo come per spezzare un incubo e doveva allora accendere la lucetta , in quelle occasioni guardava per un po' quella immagine posta in verticale su di una base e subito dopo tornava a dormire , non era successo niente di grave , un sogno , tutto era stato solo un brutto sogno .
creat36 Quella mattina si era fermato a lungo a guardarla , era così affascinante ai suoi occhi in quella bella fotografia in bianco e nero , lui se ne era rimasto lì in piedi - vicino alla cassapanca che era appartenuta a delle sue zie vecchissime - con la testa piena di pensieri , gli sembrava ancora lì con lui , davanti a lui , aveva indosso un elegante vestito a fiorellini - certo le tonalità erano quelle del verde oliva , e del rosa screziato , era sicuro di ricordare perfettamente - e con una scollatura ovale con al di sotto
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